
Filippo, bimbo scomparso a 4 anni
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Per tutti era Filo, diminutivo di Filippo Sonsini, un vulcano di 4 anni dalla parlantina incontenibile e dalle mille passioni. Una su tutte: era affascinato dal mondo dei pompieri. Oggi quel fanciullo - scomparso all’improvviso nel 2019 dopo aver lottato contro un tumore - è ancora Filo, un “Filo che ci unisce“: grazie al fondo nato nel suo nome apre alla Barona una’oasi per bambini che parte dal suo sogno più grande “L’elmetto rosso“. "Filippo univa noi, come genitori, ma anche tantissime persone, ha creato una famiglia allargata anche nel momento della malattia – ricorda mamma Giuditta insieme a papà Riccardo –. Era in grado di smuovere tutti. Ed è lui il regista anche di questa iniziativa, la prima di una lunga serie". Il fondo promosso dalla cooperativa sociale Spazio Aperto Servizi ha impresso nel logo il simbolo dell’arcobaleno, perché "Filo è l’arcobaleno dopo il temporale, è qualcosa di immenso e magico. Sapeva sempre tirare fuori il meglio dalle persone", sottolineano i genitori. Filippo amava la montagna ed era un grande camminatore, come la mamma. In sella al suo salvagente a forma di razza adorava anche il mare, che ha salutato con una festa in spiaggia organizzata da amiche di famiglia. "
Era un gran chiacchierone e un fan di Saetta, il protagonista del cartone animato “Cars“. Conosceva tutte le canzoni a memoria, anche nel suo strampalato inglese – ricorda la mamma –. Era sempre un passo davanti a me e sapeva legare tutti attorno a sé". Lo farà ancora, a cominciare da quel locale messo a disposizione dalla cooperativa Dar=Casa in via Antonio di Rudinì. «Era un pompiere coraggioso, quando vedeva i vigili del fuoco li chiamava colleghi – sorride la mamma –. Grazie all’iniziativa “Make a wish“ è riuscito a salire sul camion e a indossare la divisa. Il primo laboratorio non avremmo potuto non chiamarlo così: l’Elmetto rosso. Molto più di un dopo-scuola, un’isola felice, un luogo dove realizzare i desideri dei bimbi coraggiosi in un quartiere talvolta difficile come quello della Barona". La scelta della zona non è stata casuale: è un po’ la “seconda casa“ di mamma Giuditta, educatrice della cooperativa Spazio Aperto Servizi con la quale lavora da 14 anni. Anche Filo, che frequentava la materna Massaua e sfrecciava alla velocità della luce col suo monopattino verde, era sempre in prima linea per aiutare gli altri, a costo di mettersi in situazioni più grandi di lui. "In cinque anni ha vissuto quello che alcune persone non vivono in 90 – sottolineano i genitori –. E tantissime cose faremo ancora pensando a lui e ricordandolo nella vita, non nella malattia".
Lo spazio aprirà questo pomeriggio e tutti i venerdì: è possibile seguire l’inaugurazione in diretta sulla pagina Facebook di Spazio Aperto Servizi alle 16.45. Non solo compiti ma giochi e attività ricreative, sempre gratuite, per rispondere a un’esigenza: offrire spazi e tempo ai più piccoli in un anno in cui è stato loro tolto tanto. "Potremo accogliere per ora in presenza 12 bambini e abbiamo già avuto tante richieste – spiega Giuditta –, ma ci sarà anche la possibilità di seguire online e ce la metteremo tutta affinché l’esperienza possa raggiungere più persone possibili". "Il Filo che ci unisce vuole essere un dono che attraverso il ricordo di Filippo arriva a tanti altri bambini – sottolinea anche Maria Grazia Campese, presidente di Spazio Aperto Servizi –. Crediamo nella forza dei legami e nella capacità di generare esperienze positive anche a partire dai momenti più dolorosi. Il nostro desiderio è che tanti bambini possano essere accompagnati nel loro percorso di vita, ri-scoprendo la gioia dello stare insieme e della condivisione “che unisce”. L’elmetto rosso è il primo tassello di un progetto che ci auguriamo possa crescere nel tempo". Nel nome di Filo.