Milano, 26 febbraio 2019 - Centomila consumatori di droga in città. Centomila milanesi dai 15 ai 65 anni che fanno uso abituale di sostanze stupefacenti, dalla cannabis alle anfetamine fino alla cocaina e all’eroina. I dati presentati ieri durante la commissione Politiche sociali del Comune descrivono una Milano in cui l’emergenza droga sta assumendo una dimensione preoccupante.
Un fenomeno, quello dello spaccio e del consumo, che va al di là delle cronache quotidiane sul “Boschetto della droga’’ di Rogoredo, perché riguarda anche persone che non frequentano la famigerata area verde nella periferia sud-est della città ma si procurano ogni giorno droghe di ogni tipo. Secondo i dati dell’Ats Città metropolitana di Milano e dello Uos Dipendenze, però, sui 100 mila consumatori abituali – dato citato dal responsabile dello Uos Dipendenze Roberto Mancin – sono solo 8.661 (7.374 uomini e 1.289 donne) i tossicomani che frequentano i servizi anti-dipendenza presenti nel capoluogo lombardo: solo una piccola percentuale sul totale, ma in crescita del 3,5% rispetto al 2017. Un allarme che ha indotto il Comune a ripristinare la linea verde anti-droga che l’amministrazione ha sospeso nel 2013, quando il fenomeno dello spaccio e del consumo non sembrava fuori controllo. Una scelta che sei anni dopo la Giunta municipale è costretta a rivedere alla luce del fenomeno del consumo in aumento delle sostanze stupefacenti in città. È l’assessore alle Politiche comunali Pierfrancesco Majorino, nel corso della commissione, ad annunciare «la volontà di Palazzo Marino di fare ripartire la linea verde insieme a una campagna di comunicazione nelle scuole, per la prevenzione. Serve ricostruire un presidio, perché, mentre viene meno una visione di politica pubblica nazionale, le droghe sono diventate un tema davvero rilevante». Majorino, subito dopo, lancia un appello alla «Regione Lombardia perché non impoverisca i servizi dedicati alle dipendenze, ma avvii una nuova fase di investimenti».
Gli altri dati di Ats e Uos Dipendenze presentati in Comune, intanto, raccontano che l’80% degli 8.661 degli utenti di Ats fa uso di più sostanze contemporaneamente, abbinandole anche all’alcol e fra gli utenti nei giovani tra i 14 e i 17 anni il 91% fa uso di cannabinoidi, cioè delle cosiddette «canne». La sostanza più utilizzata dai consumatori che frequentano i servizi anti-dipendenza, però, è l’eroina (32%), seguita da cocaina (26%), alcolici (22%), cannabinoidi (11%), farmaci (3%) e amfetamine-ecstasy (1%). Da registrare anche il 4% di utenti che frequenta i centri territoriali perché affetta da dipendenza da gioco d’azzardo.