
Roberto Fumagalli, quando i suoi due figli stavano crescendo, ha usufruito per due volte di periodi di congedo parentale facoltativo...
Roberto Fumagalli, quando i suoi due figli stavano crescendo, ha usufruito per due volte di periodi di congedo parentale facoltativo di un mese e mezzo. Un caso purtroppo ancora raro, perché nel mondo del lavoro sono pochi gli uomini che lo chiedono e l’Italia resta tra i fanalini di coda in Europa. L’ultima manovra di bilancio ha istituito un mese in più di congedo parentale retribuito all’80% per tutto il 2025, che si somma ai due già concessi nel 2024. Si aggiunge ai 10 giorni di permesso obbligatorio per i neo papà e all’aumento da 6 a 9 mesi della durata del congedo retribuito al 30% introdotti nel 2022. I datori di lavoro che non permettono di utilizzare i permessi rischiano una sanzione.
"Il fatto che ancora pochi padri accedano al congedo è a mio avviso dovuto anche al clima in azienda – racconta – e a pressioni più o meno esplicite. Parlando della mia esperienza, sono stato incoraggiato a prenderlo e questo mi ha consentito di trascorrere del tempo con i miei figli, in una fase importante della loro crescita, con la massima tranquillità. Poi, al rientro, ho ripreso il mio lavoro a tempo pieno". Un lavoro, per la multinazionale Stantec, che si svolge prevalentemente in smart working nella casa della famiglia a Milano, o nelle sedi dei clienti dove il 48enne Roberto, laureato in Scienze naturali, si occupa di interventi su salute e sicurezza. "Mia moglie lavora nella stessa azienda da quando aveva 18 anni – spiega – e il fatto di avere due stipendi ci garantisce di fronte all’aumento del costo della vita. Fortunatamente non abbiamo un mutuo da pagare, ma stiamo attenti alle spese e a trovare un equilibrio. Grazie alla flessibilità si riesce a gestire la famiglia, anche quando i figli si ammalano e devono rimanere a casa da scuola".
A.G.