NICOLA PALMA
Cronaca

Due coltelli e alcol, così Marco Gilona aveva pianificato l'omicidio-suicidio dopo il crac

Cinisello Balsamo, la moglie dell'agente di commercio salvata dalla prontezza di riflessi di un passante. Il pignoramento della casa di famiglia avrebbe fatto scattare il folle piano

Le indagini del reparto scientifico dei carabinieri in via Gorki

I social rimandano l’immagine di una coppia felice. Le foto scattate qualche anno fa li mostrano insieme a festeggiare i rispettivi compleanni con i due figli nell’abitazione di famiglia in zona Quarto Oggiaro, a Milano. E proprio quell’abitazione era stata la prima cosa a sprofondare sotto la montagna di debiti accumulati da Marco Gilona: ieri mattina l’agente di commercio di 62 anni si è visto notificare l’atto di pignoramento dell’appartamento di proprietà, con invito a liberarlo entro una determinata data. Forse, però, l’uomo aveva pianificato la sua fine e quella della moglie casalinga Simona B. ancor prima che quel provvedimento diventasse esecutivo, evidentemente sicuro che non sarebbe mai riuscito a rientrare da un rosso che a suo dire aveva raggiunto il mezzo milione di euro.

È il drammatico contesto all’interno del quale è andato in scena il tentato omicidio delle 11.20 di ieri in via Gorki a Cinisello Balsamo, in una zona isolata che corre lungo viale Fulvio Testi, a poche centinaia di metri dal confine con Milano: Gilona ha accoltellato la moglie cinquantaseienne alla gola, al torace e a una gamba, colpendola all’interno della sua Peugeot 508 station wagon. La donna è stata soccorsa dai carabinieri del Radiomobile di Sesto San Giovanni, che hanno provato in prima battuta a tamponare l’emorragia dal collo, e dai sanitari di Areu, che l’hanno trasportata in condizioni critiche al Niguarda: fino a ieri sera, gli ultimi bollettini medici parlavano di un quadro clinico grave ma stabile e di un pericolo di vita ancora presente. Gilona è stato arrestato dai militari dell’Arma, d’intesa con il pm di turno della Procura di Monza Alessandro Pepè. Secondo quanto da lui affermato nelle spontanee dichiarazioni raccolte dagli investigatori in caserma, Gilona avrebbe spiegato di essere in una situazione economica disperata.

Marco Gilona
Marco Gilona

Una situazione di cui era al corrente soltanto la moglie. I due avevano deciso, a suo dire, di tenere completamente all’oscuro i due figli, sia il maggiore che vive in un’altra casa con la famiglia sia il minore che convive ancora con i genitori a Quarto Oggiaro. Un segreto pesante come un macigno che la coppia custodiva da tempo e che inevitabilmente ha creato tensioni tra i due, nonostante non risultino negli archivi delle forze dell’ordine precedenti denunce o segnalazioni per litigi o aggressioni in casa. Ai carabinieri, il sessantaduenne ha raccontato che ieri mattina si stava recando con la moglie da un avvocato, probabilmente per affrontare la questione del pignoramento, ma non ha spiegato perché si sia fermato proprio in quella via anonima, che di fatto è un vicolo cieco dove parcheggiano i dipendenti di un’azienda vicina e da cui è possibile raggiungere solo la pista ciclabile di viale Testi e un palazzo abbandonato. L’ipotesi, ancora da confermare, è che Gilona abbia scelto quel posto proprio per evitare che qualcuno intralciasse il suo piano di morte. Sì, perché, stando a quanto emerso finora, l’uomo avrebbe studiato nel dettaglio l’omicidio-suicidio, secondo quanto da lui stesso riferito: si è portato dietro due coltelli, uno per la moglie e uno per se stesso, e un flacone di etere etilico, per anestetizzarsi prima di infliggersi il fendente letale al collo. Il fatto che Simona B. sia ancora viva si deve in gran parte alla prontezza di riflessi di un passante, che si è accorto dell’accesa discussione tra i due occupanti della macchina posteggiata e ha subito chiamato il 112, temendo che la lite potesse degenerare.

Altrettanto decisiva la velocità di intervento dei carabinieri del pronto intervento, che hanno impiegato appena tre minuti a raggiungere via Gorki: al loro arrivo, hanno visto l’uomo che stava accoltellando la donna, seduta sul lato passeggero della 508, e l’hanno immediatamente disarmato; l’altra lama è stata trovata a terra, vicino alla ruota anteriore destra della station wagon. Poi le sirene dell’ambulanza e la corsa al Niguarda. Nel frattempo, l’accoltellatore è stato accompagnato in caserma: lì ha iniziato a mettere in fila le tappe del suo tracollo finanziario, dal maxi debito da 500mila euro (sono in corso accertamenti sulla veridicità delle sue affermazioni) alle cartelle esattoriali a cui non era riuscito a far fronte neppure mettendo in vendita altri immobili di proprietà. Un crac nella sua testa irrecuperabile. Un crac che lo avrebbe spinto a cercare di ammazzare la moglie.