
di Marianna Vazzana
Fiamme e colonne di fumo nero in piazza d’Armi. Due incendi a distanza di poche ore hanno inghiottito ieri una porzione della boscaglia dal lato di via Domokos, in zona via Novara. Roghi sospetti, il giorno dopo lo sgombero dell’area dove si trovavano orti abusivi, baracche e attività varie tra cui quella di una apicultrice. Ieri erano in corso le opere di demolizione e di messa in sicurezza sull’altro lato del sito quando alle 16.45 è divampato il primo incendio: sul posto i vigili del Fuoco, che hanno domato velocemente le fiamme, i carabinieri e la polizia locale. Nessuno per fortuna è rimasto ferito. Ma la sera, poco dopo le 20.15, è scoppiato un altro maxi rogo che ha allarmato i cittadini. Ergo: secondo intervento dei pompieri. Alle 22.30 due squadre erano ancora sul posto. Un intervento delicato, anche perché tra alberi e cespugli c’erano numerose bombole gpl a rischio esplosione. Le cause delle lingue di fuoco? Ancora da accertare ma non è escluso il dolo. "C’è malumore tra chi occupava gli spazi di quel polmone verde", sottolineano alcuni abitanti della zona. "Noi non demordiamo – ha scritto su Facebook l’assessore alla Sicurezza Marco Granelli – e i lavori continueranno per pulire e mettere in sicurezza l’intera area, scendendo fino a via della Rovere e via Forze Armate. Questo non ci ferma".
Lo sgombero risale a lunedì mattina: intervenuti polizia locale, polizia di Stato e Carabinieri, oltre al servizio veterinario di Ats, dato che in mezzo al verde resiste una colonia felina e dimoravano anche altri animali. La vasta area di piazza d’Armi, ex proprietà del Ministero della Difesa e Agenzia del Demanio, è stata ceduta nel 2016 al fondo I3 Sviluppo Italia e gestita da Invimit e si trova tra le vie Mazzarino, Domokos, Olivieri e Forze Armate. E l’intervento di due giorni fa aveva l’obiettivo di eliminare le occupazioni abusive per aprire la strada alla successiva messa in sicurezza. "Si tratta di un’area enorme – parole dell’assessore Granelli – che ha richiesto un intervento complesso ma necessario per restituire alla città uno spazio di cui fruire. Gli accordi raggiunti con il Ministero della Difesa e l’Agenzia del Demanio e il puntuale lavoro di messa in sicurezza di Invimit ci consentono di liberarla in attesa che si completi l’iter per l’individuazione degli operatori che si occuperanno della completa riqualificazione". I roghi sono stati un caso?