
Imbrattato un portone del Duomo di Milano
Milano, 6 novembre 2014 - Vandali in azione in pieno centro a Milano. Nel mirino il Duomo: durante la notte un writer ha scritto la propria tag (firma) con dello spray bianco sulla «Porta di Maria», la porta centrale in bronzo che contiene alcuni bassorilievi della Passione di Cristo. Il writer che ha imbrattato il portale potrebbe essere stato ripreso da una delle tante telecamere che circondano l'area. È la speranza - e quasi certezza - degli investigatori della polizia locale che in queste ore stanno raccogliendo le immagini della zona. Gli investigatori ipotizzano che all'origine del gesto ci sia una bravata, senza alcun movente politico. La sigla D. P. e altre due scritte che sembrano ricordare la parola inglese "destroy" comparse in azzurro, nero e bianco sembrerebbero ricondurre a una tag, ma non ancora vista a Milano. È stata comunque cancellata, per evitare un danno permanente al bronzo.
Ad occuparsi delle indagini sull' imbrattamento è il pm della Procura del capoluogo lombardo, Elio Ramondini. È lo stesso pm che si è occupato di svariate inchieste sul fenomeno dei writers nell'ambito delle quali nei mesi scorsi la Procura di Milano era stata la prima, in Italia, a contestare agli stessi writers l'accusa di associazione per delinquere. Reato per il quale erano stati condannati dal gup, con rito abbreviato in due il cui nome di battaglia è Zede e Hrvey. La crew di cui facevano parte si vantava delle proprie gesta su Facebook. Lo stesso Ramondini è titolare dell'indagine che aveva portato a perquisizioni nei confronti di 'graffitarì che, nell' aprile del 2013, fecero un blitz imbrattando un convoglio della metropolitana milanese diretto a Gessate con a bordo i passeggeri. Ramondini ha aperto un'inchiesta a carico di ignoti sulle sei scritte comparse stanotte sul portone, sui muri e sui pannelli del cantiere del Duomo. Il pubblico ministero, che ha disposto accertamenti per identificare i responsabili, ha ipotizzato il reato di danneggiamento con diverse aggravanti: di averlo commesso su un edificio destinato all'esercizio di un culto, su un sito di interesse storico, su un immobile compreso nel perimetro del centro storico. Intanto turisti e passanti guardano con curiosità al telone montato dalla scientifica davanti al portone per eseguire i rilievi.
"Preferiamo non fare alcun commento soprattutto per non dare troppo rilievo a questi gesti: se vogliamo bene al monumento meglio non fare troppo pubblicità a questi episodi che provocano molta emulazione", fanno sapere dalla Veneranda Fabbrica del Duomo, lo storico ente preposto alla conservazione e valorizzazione della Cattedrale. Ogni anno per ripulire il Duomo da scritte e graffiti si spendono 50.000 euro l'anno. "Questa volta l'episodio ha avuto un risalto maggiore perché la scritta era su un portale - dicono ancora dall'Ente - Ma continuamente dobbiamo intervenire per queste problematiche e lo facciamo rapidamente, anche stavolta non appena la polizia ha completato i suoi rilievi abbiamo sistemato tutto e ora è tutto a posto".