REDAZIONE MILANO

"Ecco 11 diaconi che abbracciano il mondo: non sono supereroi, invitano alla pace"

L'arcivescovo di Milano ha accolto 11 nuovi diaconi, definendoli non eroi ma persone che hanno scelto una vita di preghiera. Tra loro, storie diverse e provenienze internazionali, simbolo di speranza in un mondo segnato dalla guerra.

L'arcivescovo di Milano ha accolto 11 nuovi diaconi, definendoli non eroi ma persone che hanno scelto una vita di preghiera. Tra loro, storie diverse e provenienze internazionali, simbolo di speranza in un mondo segnato dalla guerra.

L'arcivescovo di Milano ha accolto 11 nuovi diaconi, definendoli non eroi ma persone che hanno scelto una vita di preghiera. Tra loro, storie diverse e provenienze internazionali, simbolo di speranza in un mondo segnato dalla guerra.

"Non sono eroi o uomini superiori, ma persone che hanno creduto di dimorare nella preghiera di Gesù e che incoraggiano tutti noi a decidere una più radicale appartenenza". Così l’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, ha accolto in Duomo 11 seminaristi ordinati diaconi, parlando della loro scelta "esagerata", che "espone all’ostilità del mondo, ma apre anche alla pienezza della gioia". Tante e diverse le storie alle spalle. Tra loro - l’età media è 29 anni - c’è un seminarista di origini ecuadoregne, arrivato in Italia a 14 anni e accompagnato nel suo percorso dalla parrocchia dei migranti di Santo Stefano a Milano. C’è un ragazzo sudsudanese che, dopo aver iniziato la formazione nel suo Paese, ha scelto di proseguire i suoi studi teologici nel Seminario di Venegono e che ripartirà per il Sud Sudan. Sono sette i seminaristi del Pime (tre provenienti dal Bangladesh, due dall’India, uno dal Ciad e uno dal Camerun) e c’è anche un 55enne milanese, con un passato da giornalista, che ha compiuto il suo cammino di formazione in un seminario in Libano. "È un’ordinazione che, come sempre, abbraccia il mondo, ma quest’anno è particolarmente significativa per la situazione internazionale che stiamo vivendo", spiega don Enrico Castagna, rettore del Seminario di Milano, incoraggiando a "pregare per la pace e a sentirci vicini ai fratelli che vivono il dramma della guerra". All’uscita dal Duomo tutti e 11 sono stati festeggiati dalla comunità. Si.Ba.