Razzante*
Intelligenza Artificiale (IA) può far salire l’occupazione, soprattutto quella qualificata e in alcuni settori trainanti per l’economia del Paese, ma è indispensabile puntare su programmi di formazione e su strutture aziendali dedicate. Lo dice un report commissionato a Ernst & Young da Fastweb, con le proiezioni al 2030. Stando a questo studio, che ritiene improbabile la sostituzione in massa delle persone con i software, l’IA avrà un impatto sul 57% dei processi aziendali e farà crescere la richiesta di figure professionali tecniche in settori strategici. In particolare, si prevede un incremento fino a +5,8% nel settore delle banche e delle assicurazioni, in cui l’integrazione con i nuovi strumenti di Intelligenza Artificiale è già ben avviato.
I settori per cui si attende una maggiore trasformazione nel prossimo futuro, per effetto dell’introduzione dell’IA generativa, sono invece l’istruzione e la formazione, la comunicazione e i media, la sanità e la pubblica amministrazione. Come evidenzia Walter Renna, a.d. Fastweb, "per governare questo cambiamento epocale, oltre agli investimenti in infrastrutture e prodotti AI, servono programmi di formazione per le persone e strutture aziendali dedicate, con strumenti di governance per un’adozione sicura dell’Intelligenza Artificiale nei processi aziendali". A crescere trasversalmente tra i settori oggetto di indagine, in particolare nel Banking e assicurazioni, nella Pa e nell’Istruzione, saranno soprattutto le figure professionali specializzate nella gestione dei dati – fattore chiave per lo sviluppo di applicazioni e servizi basati sull’IA. Sempre più richiesti anche i profili legati alla protezione dati come responsabile privacy e compliance, esperto di sicurezza dati, specialista in cybersecurity e cloud computing.
* Docentedi Diritto dell’informazione
all’Università Cattolica
di Milano