di Nicola Palma
In ballo ci sono tre esigenze che a volte finiscono per scontrarsi: il diritto alla quiete dei residenti, la voglia di divertirsi dei giovani e il bisogno dei locali di fare incassi. Trovare un equilibrio è complicatissimo, ed è matematico che alla fine qualcuno storcerà il naso. Tuttavia, il prefetto Renato Saccone e il sindaco Giuseppe Sala hanno deciso di provarci – coinvolgendo un’università come supervisore scientifico (Bicocca), le associazioni di categoria (Epam e Confesercenti) e le autorità sanitarie (Ats) –, convinti sì di "non essere all’anno zero" ma altrettanto consapevoli che, specie in alcune zone, gli eccessi da malamovida hanno superato il livello di guardia. Ecco la mission del protocollo sottoscritto ieri a Palazzo Diotti: "Accanto alla strategia classica di controllo del divertimento notturno attuata attraverso l’azione diretta delle forze dell’ordine, è emersa la necessità di predisporre innovative strategie e soluzioni efficaci in tema di gestione degli scenari notturni di svago giovanile per ridurre i comportamenti antisociali e i conseguenti problemi all’interno dei contesti della movida".
Due gli obiettivi: "Ridurre fenomeni come binge drinking, disturbo della quiete, violenza e vandalismo e, contestualmente, diminuire i rischi legati agli assembramenti nei contesti del divertimento durante la pandemia". Come anticipato dal Giorno, sono 12 le aree sotto i riflettori: da corso Garibaldi a Porta Venezia, dalla Darsena all’Arco, dall’Isola a via Tortona. Dal canto suo, l’amministrazione stanzierà 200mila euro per finanziare sia progetti di realtà di quartiere e del Terzo settore che promuovano "una migliore fruizione degli spazi pubblici" sia gli esercenti per incrementare i controlli (con il contributo dell’Associazione italiana sicurezza sussidiaria) nelle aree esterne a bar e pub. Confesercenti darà il suo contributo "con l’intervento di artisti che sappiano mescolarsi armoniosamente con il popolo della notte", dando vita a "forme educative di strada in ambito musicale e teatrale". Passiamo al capitolo dei divieti: nelle zone a rischio, verranno di volta in volta valutati provvedimenti di stop all’asporto (vedi corso Garibaldi) o alla vendita di bottiglie di vetro e lattine. Si parte a inizio settembre da via Lecco e via Melzo: "Abbiamo lamentele dei cittadini, che noi capiamo anche – ha spiegato Sala –. Lì ci sarà un tema di divieto totale per l’asporto dopo mezzanotte".
Per il resto, ha aggiunto il sindaco, "non abbiamo la bacchetta magica e andremo avanti seguendo le necessità del momento". Del resto, ha chiosato Saccone, "questo fenomeno si affronta solo su più fronti, combinando l’esigenza di tutelare la qualità della vita dei residenti con un divertimento fisiologico, sano, utile alla socialità e all’economia cittadina". Anche perché "una città vissuta è una città più sicura".