Il gruppo regionale del Pd ha presentato ieri le firme a sostegno della legge di iniziativa popolare di riforma della sanità lombarda. Davanti a Palazzo Pirelli il capogruppo Pierfrancesco Majorino, con la segretaria regionale Silvia Roggiani, il capodelegazione in commissione Sanità, Carlo Borghetti, il vicepresidente del Consiglio regionale Emilio Del Bono e le consigliere e i consiglieri regionali Dem hanno presentato le prime 17mila firme, una parte delle circa 100mila raccolte da febbraio ad oggi, che sono poi state depositate negli uffici regionali (ne bastano 5mila per rendere valida la proposta di legge di iniziativa popolare).
Il progetto di legge di iniziativa popolare fu presentato dal Pd il 23 febbraio scorso. La proposta va nella stessa direzione del disegno di legge del Pd nazionale, presentato in Parlamento, per portare il finanziamento della sanità al 7,5% del Pil. Nel dettaglio, il progetto di legge consiste in una modifica della legge regionale 33 del 2009, come poi ritoccata dalle riforme Maroni del 2015 e Fontana-Moratti del 2021. "L’intento è togliere l’equivalenza tra sanità pubblica e sanità privata e obbligare la Regione a fare programmazione e governare l’offerta fornita dagli operatori privati, indirizzandoli verso le prestazioni maggiormente necessarie – si legge nella nota diramata dal Pd –. Quattro i principi introdotti: universalità del servizio, centralità della prevenzione, priorità dei servizi territoriali, governo pubblico degli erogatori. "Abbiamo consegnato le prime 17mila firme di una petizione che ha visto oltre centomila lombardi al nostro fianco per dire in modo netto e chiaro che va ricostruita la sanità pubblica e va garantito il diritto alla salute – dichiara Majorino –. Vogliamo dire basta alle liste d’attesa che fanno arricchire alcuni e lasciano nello sconforto tanti lombardi. Vogliamo risposte chiare e nette".