MASSIMILIANO SAGGESE
Cronaca

Ecobonus, calvario senza fine. Bomba sociale pronta a esplodere

Novecento famiglie residenti in diversi complessi di via dei Pini vivono nel degrado da quasi quattro anni. I lavori fermi da tempo dovevano ripartire a settembre, ma i ritardi si accumulano nell’esasperazione generale.

I lavori in via dei Pini, iniziati nel luglio 2021, avrebbero dovuto terminare in nove mesi. A distanza di quasi 4 anni gli inquilini sono prigionieri in casa

I lavori in via dei Pini, iniziati nel luglio 2021, avrebbero dovuto terminare in nove mesi. A distanza di quasi 4 anni gli inquilini sono prigionieri in casa

Il nuovo anno è partito nel peggiore dei modi per le 900 famiglie dei civici 4, 6 e 7 di via dei Pini in balia dei lavori del 110%. Gli inquilini sono costretti a vivere da 4 anni in un cantiere eterno, con palazzine sventrate e terrazzi inutilizzabili, esasperati dal degrado e dalla sporcizia che li tiene prigionieri in casa. Dopo le proteste di questa estate da parte dei cittadini coinvolti, la società che ha in appalto i lavori, Fenice Srl (oggi Sbr), aveva promesso di riprendere i lavori il 9 settembre, poi si è passati a ottobre, poi a novembre. Poi finalmente sono arrivati alcuni operai, un manipolo, che in alcuni giorni hanno lavorato. Ma sostanzialmente la situazione è rimasta la stessa. E da ieri, primo gennaio, l’ecobonus è sceso al 65%.

Lo stato dei lavori vede in alcuni stabili la realizzazione di circa il 70% dei lavori per quanto riguarda il “sisma bonus“, mentre per l’ecobonus almeno al civico 4 non sono proprio partiti. I lavori in via dei Pini, partiti a luglio 2021, avrebbero dovuto essere ultimati in 9 mesi. Nel limbo vivono novecento famiglie di tre palazzoni con la gestione dei lavori da parte della stessa società: l’ex Fenice. Due, ai civici 6 e 7, amministrati dallo studio Concas. Uno, il civico 4, da Miotti che dopo la gestione disastrosa è stato sostituito. Identico il metodo, chiamato “sistema Miotti“. Infatti l’amministratore del civico 4 nel 2021 era assessore al Bilancio e fu lui a lanciare il progetto che avrebbe dovuto interessare tutti i palazzoni di via dei Pini, anche i civici 2 e 5 che poi hanno seguito un’altra strada. Tant’è che l’amministrazione comunale "ci mise il cappello". Un progetto che aveva lo scopo di sanare con il 110%, una lunga storia di abusi edilizi presenti in tutta via dei Pini. Si trattava di regolarizzare la chiusura dei terrazzi che molti avevano trasformato in verande: una situazione che per molti anni "non era stata vista".

"Sarebbe stato meglio se avessero chiesto a chi aveva chiuso i terrazzi di regolarizzare la propria situazione. Invece così hanno distrutto le verande a chi aveva speso soldi per realizzarle, famiglie che ora non possono utilizzare i terrazzi a causa dei lavori che non si sa quando e se finiranno – spiega Massimo Saracino, inquilino del civico 7 –. Ora viviamo nel degrado, nella sporcizia, una situazione di forte disagio".