REDAZIONE MILANO

Edilizia, anno tragico: due morti al mese "Silenzio imposto su tanti incidenti"

Il settore è il più colpito dagli infortuni. Vite spezzate e famiglie distrutte

La prima tragedia sul lavoro del 2022 riportata nel Registro regionale infortuni mortali, realizzato sulla base dei dati forniti dalle Ats lombarde, è avvenuta nel settore delle costruzioni. Lo scorso 10 gennaio Luigi Rinaldi è morto al Niguarda, dopo essere stato colpito dalla benna che si è staccata da un escavatore in movimento a Novate Milanese. Nel corso dell’anno sono registrati in Lombardia altri 25 infortuni mortali solo nelle costruzioni, fra cantieri edili e opere stradali: in media due ogni mese.

È di gran lunga il settore più colpito dalle morti bianche (in tutto il registro aggiornato alla metà di dicembre riporta 61 decessi nel 2022, con una quota importante anche nella metalmeccanica, nell’agricoltura o nei trasporti: il territorio più colpito, con 16 infortuni mortali, è la Città metropolitana di Milano), ma anche da una miriade di infortuni meno gravi che sfuggono ai radar e falsano le statistiche. Quando un operaio si fa male in fabbrica è difficile nascondere l’infortunio. Un discorso diverso nei cantieri dove gli incidenti, quando riguardano manodopera irregolare, non vengono denunciati. "Chi lavora in nero viene costretto a raccontare che si è fatto male a casa o in un altro posto – spiega Riccardo Cutaia, segretario generale della Feneal-Uil Lombardia – e anche ai colleghi viene imposto il silenzio, per evitare il blocco del cantiere e la conseguente perdita del lavoro per i precari".

L’alto numero di infortuni mortali è direttamente correlato al lavoro irregolare, perché vengono elusi gli obblighi di formazione in luoghi di lavoro ad alto rischio di incidenti e dove le violazioni delle misure di sicurezza sono all’ordine del giorno. Dietro le statistiche ci sono storie di famiglie distrutte, vite spezzate e anche battaglie per ottenere giustizia. Spicca, sempre nelle costruzioni, l’alto numero di morti stranieri rispetto ad altri settori. Vittime provenienti in particolare da Marocco, Egitto o Albania.

Andrea Gianni