ANDREA GIANNI
Cronaca

Edilizia, il sistema ombra: passaggi di documenti per operai fantasma. “C’è chi lavora 380 ore”

Giro di vite della Cassa edile di Milano: ogni mese 20 anomalie anagrafiche. Stessi nomi per più contratti e identità fittizie

PROTESTA

Una protesta dei lavoratori dell'edilizia

Milano - Sono emersi i casi di operai con 380 ore al mese di lavoro accumulate quando al massimo, considerando anche tutti i possibili straordinari, se ne potrebbero raggiungere 200. Altri che risultavano assunti contemporaneamente da diverse imprese, sempre con orari full time. Un muratore ha subito un infortunio mentre lavorava in una ditta ma, dai documenti, risultava impiegato da un’altra azienda.

Anomalie che ogni mese vengono alla luce grazie ai controlli della Cassa edile di Milano, che ha avviato un giro di vite sul fenomeno della cessione di documenti di identità per consentire a operai senza permesso di soggiorno di lavorare con contratti regolari solo all’apparenza, da esibire nel caso di blitz nei cantieri. I dati anagrafici di operai stranieri in regola - spesso a loro insaputa - vengono utilizzati per contrattualizzarne altri provenienti dalla stessa area geografica, sprovvisti però dei documenti.

“Ogni mese ci troviamo a gestire una ventina di casi di questo tipo – spiega Daniela Privitera, direttrice della Cassa edile di Milano, Lodi e Monza-Brianza – che danneggiano anche le aziende che rispettano le regole. Cerchiamo di fare in modo che le irregolarità vengano sanate e, quando emergono sovrapposizioni di dati anagrafici, sospendiamo i pagamenti. I lavoratori coinvolti vengono convocati ma, purtroppo, non si presentano. Il problema nasce anche dai tempi lunghi per ottenere o rinnovare il permesso di soggiorno, indispensabile per lavorare in regola”. Una mole enorme di dati da analizzare, visto che sono circa 45mila gli operai iscritti alla Cassa edile di Milano, ente bilaterale fondato nel 1919 e costituito da Assimpredil Ance, associazioni di categoria dell’artigianato e sindacati Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil, che si occupa tra le altre attività di erogare ammortizzatori sociali, ferie e tredicesime.

Una reazione di fronte ai controlli c’è stata e si è tradotta in nuovi tentativi per eluderli, sfruttando i documenti per settori diversi, ad esempio edilizia e logistica. Rendendo così più difficile incrociare i dati e scoprire le identità fittizie. “Il contrasto all’illegalità in ogni forma – sottolinea Dario Firsech, presidente dell’ente – è da sempre la priorità per la Cassa edile”. Una partita che dovrebbe riguardare anche l’Inps, perché le irregolarità nei contratti si riflettono anche in plurimi versamenti di contributi alla stessa persona. “Quando dalle nostre visite nei cantieri emergono operai inquadrati con i documenti di altri – spiega Alem Gracic, segretario generale della Filca Cisl di Milano e vicepresidente della Cassa edile – sono gli stessi lavoratori che ci dicono di non intervenire, perché se denunciano vengono estromessi dal mercato del lavoro. I nodi vengono al pettine quando accade un infortunio, e ci si accorge della presenza di questi operai fantasma anche in grossi cantieri di Milano”.