Ammontano a 20mila euro le somme incassate nell’annualità per appianare le controversie economiche attraverso il piano di rientro da parte degli aventi diritto al servizio abitativo pubblico, concordato con il Comune per annullare la morosità su gli affitti accumulate con media di 55mila euro all’anno dal 2016 al 2020. Cala dunque il debito verso il Comune, 20 le famiglie interessate a sanare arretrati sui pagamenti dell’affitto da versare all’ente, il recupero di quanto dovuto all’ente è stato da subito una battaglia aperta da parte dell’amministrazione comunale all’indomani del cambio esecutivo politico alla guida della città nell’ottobre 2021. "Il dialogo continuo con gli inquilini delle abitazioni comunali - così Andrea Savino (nella foto) vicesindaco e assessore ai Servizi abitativi pubblici - ha aperto alle soluzioni auspicate per mettere ordine sulla questione morosità affitti delle case comunali. Gli utenti stanno via via sanando con responsabilità la loro situazione debitoria, fatta eccezione per poche famiglie che al momento non hanno ancora aderito al piano di rientro proposto con versamenti delle somme dovute in funzione alla situazione economica. Per loro si sta vagliando l’eventuale inizio dell’iter della decadenza".
Il Comune mette poi ordine all’edilizia residenziale pubblica non solo per quanto riguarda gli arretrati ma anche nell’anagrafe degli aventi diritto alle abitazioni comunali. Dal primo gennaio prossimo al via l’adeguamento biennale sulle rate dell’affitto con cifre che in alcuni casi superano il 50% di aumento. Si mira, poi, anche ad incassare denaro dalla vendita delle strutture commerciali di proprietà dell’ente, per un valore totale di circa 269mila euro, importo di alienazione calcolato al 50% per la comproprietà con Asl. S.D.