REDAZIONE MILANO

Effetto Covid: meno ricerche rosa

Indagine della Statale: gli studi realizzati da donne in pandemia sono risultati inferiori rispetto agli anni precedenti

La pandemia ha allargato il gender gap nel mondo accademico: è quanto ha riscontrato uno studio condotto su 2.329 riviste accademiche e realizzato da ricercatori dell’Università Statale di Milano. La ricerca rivela che durante la prima ondata della pandemia di Covid-19, lo scorso anno, le donne hanno inviato un minor numero di articoli scientifici degli uomini. Il divario di genere è particolarmente evidente in campo medico e per le donne a inizio carriera. Fra i ricercatori coinvolti nello studio, ci sono accademici e professionisti del settore dell’Università degli Studi di Milano e di Elsevier, realtà mondiale dell’editoria scientifica. I risultati completi dello studio sono stati pubblicati su Plos One. Dati gli effetti di vasta portata della pandemia sulla società, si è registrato un numero insolitamente elevato di articoli inviati alle riviste scientifiche. Contemporaneamente, le politiche di lockdown hanno costretto chi fa ricerca a gestire responsabilità familiari vecchie e nuove, amplificando i problemi della quotidianità, soprattutto per le donne.

Per meglio chiarire l’impatto della pandemia sull’attività di pubblicazione scientifica, il team di ricerca ha applicato l’analisi statistica ai dati sugli articoli inviati a 2.329 riviste Elsevier. Sono stati inoltre esaminati i dati sugli specialisti coinvolti nel processo di peer-review. In totale, sono stati raccolti e analizzati dati su oltre 5 milioni di autori per il periodo febbraio 2018 - maggio 2020.

I risultati mostrano che tra febbraio e maggio 2020 gli articoli inviati alle riviste Elsevier sono aumentati del 30% rispetto allo stesso periodo del 2019. Tuttavia, la partecipazione femminile risulta inferiore rispetto al livello degli anni precedenti nello stesso periodo, in ogni ambito accademico, dalla medicina alle scienze della vita, dalle scienze fisiche a quelle sociali. Il divario di genere è particolarmente marcato nel campo medico-sanitario, quello più direttamente legato al Covid-19, e per le donne a inizio carriera.

"Vivendo in Lombardia, una delle regioni più colpite dal Covid-19, abbiamo sentito l’esigenza di rispondere alla crisi globale con uno studio su larga scala sugli effetti della pandemia nel mondo accademico", ha detto Flaminio Squazzoni, responsabile dello studio e docente di Sociologia presso il Dipartimento di Scienze sociali e politiche dell’Università degli Studi di Milano. I risultati suggeriscono che la pandemia potrebbe aver creato un ambiente più favorevole agli uomini nel mondo della ricerca. Data l’importanza della pubblicazione per la carriera accademica, il gender deficit osservato nello studio potrebbe avere effetti a lungo termine che acuiranno la disuguaglianza di genere nel settore.