Milano – Da agenzia fotografica a cucina, a metà tra ristorante casalingo e laboratorio per preparare pietanze su richiesta. Così Emanuela Fabbri ha trasformato lo spazio di via Pericle 12 in zona Precotto: da quartier generale dell’Agenzia Newpress fondata dal marito Stefano Guatelli, scomparso 13 anni fa, che lei ha sempre affiancato, all’accogliente “A casa di Mimi”.
"Così – spiega Fabbri, 57 anni – ho realizzato il mio sogno di bambina. Mimi era il mio soprannome da piccola. Archiviato il passato, sono diventata chef, dopo aver frequentato un percorso formativo specifico di Congusto Gourmet Institute, e mi sono lanciata in questa nuova impresa. Mi occupo di catering e banchetti, feste di laurea, di battesimo, di compleanno, matrimoni, pranzi di Natale, cene aziendali e altro".

I clienti possono prenotare la sala, dove c’è un grande tavolo lungo 7 metri con attorno tavoli più piccoli, poltrone e credenza antica "per ricordare il salotto di casa", e concordare il menù. Oppure chiedere il servizio di chef a domicilio. Mamma di Silvia e Giorgia, che hanno 33 e 29 anni, e nonna di Francesco e Olivia, di 6 e 4 anni, Emanuela Fabbri ha deciso di cambiare vita quattro anni e mezzo fa "quando mi sono resa conto che tenere le redini dell’agenzia fotografica non faceva più per me. Io ho raccolto il testimone di Stefano, che è stato un celebre fotoreporter (il primo, ad esempio, ad arrivare in via Palestro dopo la strage del ’93, ndr) e sono andata avanti per anni. Ma a un certo punto ho detto basta. Tra l’altro, questa era un’idea condivisa anche con mio marito: pensavamo spesso che, quando le nostre figlie sarebbero cresciute, avremmo cambiato attività. E quel cassettino della memoria, mai chiuso, a un certo punto si è spalancato".
Nata a Santarcangelo di Romagna, in provincia di Rimini, è cresciuta in campagna "e non ho mai dimenticato gli insegnamenti di nonna Dina, che è stata la mia prima maestra di cucina insieme a mamma Marta e all’altra nonna, Tina. Non ho mai dimenticato la campagna, la vita lenta, l’attenzione ai ritmi della natura, i sapori che è difficile trovare in città. Avevamo polli, galline, mucche da latte, uova fresche sempre a disposizione. Ho fatto la mia prima sfoglia a 8 anni, impastata a mano e tirata con il mattarello sulla spianatoia, e non ho mai smesso".
Ora lo fa “in grande“ e a livello professionale. "Preparo tortellini e tagliatelle, così come piadine e lo gnocco fritto. Non mancano carne e pesce (Santarcangelo è vicino al mare): il ragù è una delle mie specialità. Per i salumi e il parmigiano ho scelto fornitori di Parma. Non solo: mi sono specializzata anche nei dolci. Zuppa inglese, millefoglie, tiramisù, pannacotta".
"Il lavoro – racconta ancora – è faticoso ma mi appassiona molto". E quando cucina per i suoi cari, accanto ha degli aiutanti speciali: "I miei nipotini. Sperimentano con me, come facevo io con la nonna, e mi commuove rivivere quella magia".