Emanuela Folliero ritrova la borsa rubata alla madre sul metrò all’ufficio oggetti rinvenuti

Lieto fine per la vicenda raccontata dalla presentatrice tv nelle sue storie Instagram. 10 giorni fa lo scippo, oggi il ritrovamento di tutti gli oggetti. “Grazie, Grazie Grazie”

Dopo lo sfogo, la gioia. Emanuela Folliero ha ritrovato all’ufficio oggetti smarriti di Milano tutti gli oggetti contenuti nella borsa rubata alla madre il 18 giugno sulla metro. Una magra consolazione per lo scippo subito e denunciato dall’indimenticabile annunciatrice de “I Bellissimi“ su Rete 4 su Instagram. 

Emanuela Folliero e sua madre all'ufficio oggetti rinvenuti: la presentatrice ha ritrovato la borsa scippata alla madre qualche settimana fa sul metrò
Emanuela Folliero e sua madre all'ufficio oggetti rinvenuti: la presentatrice ha ritrovato la borsa scippata alla madre qualche settimana fa sul metrò

E proprio su Instagram la storia ha vissuto il suo secondo capitolo che, fortunatamente, può essere derubricato come lieto fine. “A tutti voi che avete seguito la vicenda stiamo andando agli uffici oggetti”, l’esordio di Emanuela Folliero nel video pubblicato. Le immagini poi portano all’esterno dell’ufficio oggetti smarriti. All’interno c’è già seduta ad aspettare mamma Patrizia, 96 anni e problemi motori che la costringono a spostarsi a fatica e solo con il deambulatore. L’anziana spera di poter rimettere le mani sugli oggetti che le sono stati strappati via insieme alla borsa.

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Nessun gioiello o orologio di valore, solo foto e ricordi di una vita intera da cui la 96enne non si separava nemmeno per andare a fare un giro. Anche così si spiega la gioia dell’anziana nel mostrare al cellulare della figlia la foto di famiglia ritrovata. La refurtiva contenuta nella borsa rubata è stata infatti recuperata. “Bene, sei contenta?”, la domanda che Emanuela Folliero rivolge alla madre. “Sì, sono contenta”.  Poi, il ringraziamento finale all’ufficio oggetti rinvenuti del Comune di Milano: “Grazie, grazie, grazie. Siete veramente efficienti e gentili”. Tutto è bene quel che finisce bene.