REDAZIONE MILANO

Emergenza organici. Pochi capi tecnici: ne manca uno su 4

Manutenzione, al Nord la situazione più critica

Non c’è tutto il personale che servirebbe. Da qui la necessità, ovvia, di colmare le carenze valorizzando il personale che c’è. Ma a questo punto emerge un tema di abilitazioni professionali, di titoli che non tutti hanno. Questo lo stato del settore manutentivo di Rete ferroviaria italiana (Rfi), l’azienda che gestisce i binari in tutto il Paese, così come emerge dal report datato 10 gennaio 2025. Qui si riepiloga, per l’esattezza, lo “Stato di attuazione del nuovo modello manutentivo“ adottato dalla stessa Rfi.

La carenza di personale riguarda innanzitutto la figura dei capi tecnici della manutenzione. Come si legge in una tabella, ne servirebbero 3.237 in tutta Italia ma al 30 settembre 2024 ce n’erano in servizio 2.506, pari al 77% di quelli necessari. La situazione peggiore si riscontra a Torino, dove sono il 62% di quelli che servirebbero. Eccezion fatta per Cagliari (68%), la carenza di organico è più accentuata al Nord e al Centro, meno al Sud. Genova ha una disponibilità di capi tecnici pari al 72% del fabbisogno, Verona e Firenze del 74%, Roma del 76% (sotto la media nazionale), Bologna del 78%, mentre Milano ha una disponibilità pari al 79% di quanti servirebbero. A Reggio Calabria la situazione di gran lunga migliore di tutte: qui i capi tecnici sono il 90% di quelli necessari.

Là dove si renda necessario compensare la mancanza di capi turno all’interno di una o più squadre si ricorre a personale che abbia conseguito determinate abilitazioni professionali. Al 30 settembre 2024 il personale di settore ammontava, a livello nazionale, a 10.793 unità. Di questi, però, solo il 54% era in possesso dell’abilitazione professionale richiesta.

Un fattore ulteriore che non aiuta a colmare le carenze di personale sono le assenze per malattia, infortunio, maternità o in ossequio alla legge 104: infatti nei primi nove mesi del 2024 le assenze sono aumentate del 24% rispetto allo stesso periodo del 2023. Tra giugno e settembre dell’anno scorso gli interventi sulla rete messi a segno da personale richiamato al lavoro dalla reperibilità sono diminuiti del 72% rispetto agli stessi mesi del 2023. Per contro, tra settembre e novembre dell’anno appena trascorso l’81% degli interventi sono stati messi a segno entro l’orario di lavoro ordinario. Infine le assunzioni per far fronte al nuovo modello manutentivo: il 41% dei contratti è stato siglato dal 2021 in avanti.

Giambattista Anastasio