Emergenza San Vittore, restyling e rinforzi. Pronti 6 milioni di euro e mille nuovi agenti

Il direttore del penitenziario Giacinto Siciliano: “Arrivano anche ventinove nuovi detenuti al giorno. In una cella di 33 metri quadrati costrette a convivere fino a ottopersone”

Il carcere milanese di San Vittore è fra i più sovraffollati d'Italia

Una delle celle sovraffollate di San Vittore

Milano, 18 agosto 2024 – Dal sovraffollamento, ai suicidi di detenuti e agenti penitenziari, nelle carceri è sempre più emergenza. E Milano, con San Vittore, detiene la maglia nera del sovraffollamento. Giacinto Siciliano, il direttore snocciola i numeri dell’emergenza. “C’è stato un giorno ad agosto che sono entrati 29 detenuti, se manteniamo il ritmo preso questo mese potrebbero essere 300 nuovi ingressi. Intanto siamo a 1007 totali per una capienza di 450. Un elefante in una stanza”.

E ancora: “Al massimo sono otto-nove in una stanza da 33 metri quadri, nella maggior parte il numero è conforme ai tre metri a persona e, quando c’è un eccesso di ingressi, si “forza“ mettendo un letto in più”. spiega Siciliano. Tre metri per respirare, e respirare i quasi 40 gradi percepiti dividendo il respiro coi propri compagni. “Da qualche settimana in quasi tutte le celle c’è un ventilatore. Centodieci arrivano dalla Caritas, 140 li abbiamo messi noi. Per l’emergenza caldo-sovraffollamento è stata anche ampliata la fascia di apertura pomeridiana delle passeggiate e installata l’aria condizionata nei luoghi di socialità dei detenuti e nei box degli agenti. 

Deboli segni di miglioramento

Quello che possiamo fare lo facciamo, rispettando le persone”. Qualcosa, forse, si muove. “Da luglio abbiamo 14 psicologi per 222 ore al mese e altri 8 mediatori linguistico culturali per 1600 ore per il secondo semestre finanziati dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria”. Sono 66 le persone che si sono uccise quest’anno, è stato molto criticato il regime della “custodia chiusa” al posto della precedente “aperta”, che consentiva di trascorrere fuori dalla cella più delle otto ore previste per le ore d’aria e per frequentare le attività. “Posso dire che le persone che si sono suicidate a San Vittore erano tutte molto seguite da noi, in modo capillare, e questo lascia ancora piu’ amarezza”, spiega ancora Siciliano. Osserva un mutamento nelle relazioni tra i detenuti. “Succede adesso che uno di loro compia atti autolesionistici e gli altri non se ne accorgano o comunque non intervengano. Da tre, quattro anni è cambiato completamente l’atteggiamento di chi entra in carcere. Il tossico disperato c’è sempre stato, ma una reattività, un’impulsività così forte come quella che registriamo ora, pochi operatori se la ricordano. Anche qui, come fuori, prevale la cultura del like, del tutto e subito. É molto difficile per loro comunicare a parole, forse perché, senza telefono, gli viene tolto un pezzo d’identità”.

La vigilia di Ferragosto, per tenere alta l’attenzione su San Vittore, anche una delegazioni delle Camere Penali ha fatto visita ai detenuti. il presidente dell’Ordine degli avvocati di Milano, Antonino La Lumia l’ha definita come “un’esperienza toccante e drammatica”. La presidente della Camera penale Valentina Alberta ha sottolineato che “occorre prendere atto del fatto che le condizioni di detenzione sono decisive perché pena e cautela siano umane e non generino ulteriore recidiva”. Le novità le ha annunciate il parlamentare di FdI Sandro Sisler: “Solo per la casa circondariale di San Vittore è previsto uno stanziamento di 6 milioni di euro per la ristrutturazione di due bracci”. Inoltre, il decreto carceri permetterà ai detenuti tossicodipendenti di scontare la pena in comunità e prevede inoltre, già dall’anno prossimo, l’assunzione di mille nuovi agenti e dirigenti di Polizia Penitenziaria.