ANDREA GIANNI
Cronaca

Enrico Pazzali, un sogno olimpico: fango per screditare i rivali. In palio la Fondazione Milano-Cortina 2026

Estate 2022, il presidente del Milan Scaroni è fra i papabili per la guida dei Giochi invernali. Il titolare di Equalize chiede al socio “informazioni che possano escluderlo dalla corsa”

Enrico Pazzali, è titolare del 95% delle quote di Equalize

Enrico Pazzali è titolare del 95% delle quote di Equalize, Fra i suoi ruoli anche la guida di Fondazione Fiera Milano

Milano, 28 ottobre 2024 –  La rivalità tra Enrico Pazzali e Paolo Scaroni, ex amministratore delegato di Eni e presidente del Milan, era legata anche alla corsa per la guida della Fondazione Milano-Cortina che nell’estate del 2022 vedeva Scaroni, annotano i pm, come “uno dei papabili”. Intrighi e giochi di potere, con al centro le Olimpiadi invernali del 2026, che avrebbero spinto il presidente della Fondazione Fiera Milano e titolare della società Equalize Pazzali (indagato) a chiedere all’ex superpoliziotto Carmine Gallo, ora di domiciliari, di “raccogliere informazioni compromettenti che possano escludere Scaroni dalla corsa”, da cui poi si sarebbe sfilato a settembre del 2022. “Carmine, Fontana mi chiede se Scaroni ha dei precedenti, delle cose in corso”, spiega Pazzali a Gallo in una conversazione intercettata dagli investigatori, attribuendo la richiesta al presidente della Regione Lombardia, del cui coinvolgimento nell’affaire, precisano i pm, “non v’è alcuna prova”.

Pazzali ha fretta, chiede di avere le informazioni “a brevissimo” perché il tempo, all’epoca stringeva. Una “smania” di ricerche su politici e personaggi “in vista”, da parte di Pazzali, che preoccupava lo stesso Gallo, per il rischio che il sistema messo in piedi da quello che gli inquirenti hanno battezzato come “il gruppo di via Pattari 6”, sede nel cuore di Milano della Equalize, potesse essere scoperto. Pazzali, nella ricerca di informazioni su persone legate a Letizia Moratti, nel 2022 avversaria di Attilio Fontana alle Regionali, si concentra sull’ex consigliere regionale Marco Tizzoni, per poi estendersi a tutto il consiglio direttivo di Lombardia Migliore. Chiede a Gallo di individuare “qualcuno interessante da verificare”. C’è la richiesta, sempre da parte di Pazzali, di un dossier anche su Carlo Sangalli, ex presidente di Fiera Milano spa e storico presidente nazionale di Confcommercio: “Ti ho girato un nome”, dice a Gallo. E l’ex poliziotto, in una conversazione successiva, esprime tutta la sua preoccupazione sul comportamento del presidente della Fondazione Fiera. “Dobbiamo ragionare Enrico – spiega – tu sei nell’occhio del ciclone (...) ti scassano i c... È compromettente per te”. Pazzali, nel suo “uso incontrollato del dossieraggio”, chiede a Gallo un accesso abusivo allo Sdi, l’immensa banca dati delle forze dell’ordine, anche per verificare se un dirigente di Fiera Milano spa fosse stato segnalato in passato come assuntore di sostanze stupefacenti. Una richiesta dovuta al fatto che i due erano “in contrapposizione” all’interno dell’ente, e servivano quindi informazioni compromettenti da tenere nel cassetto e usare alla bisogna. Dalle conversazioni emerge anche uno spaccato dei giochi di potere lombardi, e della lotta per gli appoggi politici.

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Pazzali, in una conversazione intercettata, si altera perché uno dei manager a lui invisi “è andato dalla Martinelli”, riferendosi all’ex compagna del ministro e leader della Lega Matteo Salvini, consigliera della Fondazione Fiera Milano. Poi proseguono le lamentele: “Se il tuo amministratore delegato per essere confermato va da Salvini o va dalla Santanché o va da Renzi è finita (...) ho bisogno magari come si dice di mettere un po’ di zizzania”-.

La frenetica ricerca di informazioni riguardava anche Silvio Berlusconi (morto il 12 giugno 2023) e il suo entourage, con la richiesta di verificare se nel “database” della Equalize ci siano documenti sull’inchiesta Ruby e sulle serate ad Arcore. “Il video di Ruby dov’è?”, chiede Pazzali a Gallo e Samuele Calamucci il 4 novembre 2022. I due, a quel punto, spiegano a Pazzali che la collocazione di server all’estero, in questo caso nel Regno Unito e in Lituania, serve a ostacolare le indagini: “Poi nessuno andrà in Lituania a vedere...”.