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Cronaca

Enti pubblici più efficienti con l’IA

Razzante impiego di soluzioni di Intelligenza Artificiale (AI) potenzia la produttività degli enti pubblici, anche se la mancanza di competenze...

Razzante impiego di soluzioni di Intelligenza Artificiale (AI) potenzia la produttività degli enti pubblici, anche se la mancanza di competenze...

Razzante impiego di soluzioni di Intelligenza Artificiale (AI) potenzia la produttività degli enti pubblici, anche se la mancanza di competenze...

Razzante

L’impiego di soluzioni di Intelligenza Artificiale (AI) potenzia la produttività degli enti pubblici, anche se la mancanza di competenze e i gap territoriali ostacolano la trasformazione digitale. A dirlo è una ricerca di Amazon web services (Aws) sull’adozione dell’AI nel settore pubblico per migliorare i servizi a cittadini e imprese. Il 42% delle organizzazioni pubbliche italiane utilizza già strumenti di AI e registra benefici come una maggiore efficienza operativa (+66%), un processo decisionale più efficace (+64%) e una migliore esperienza dei cittadini (+45%).

L’AI viene applicata in diverse aree per le organizzazioni del settore pubblico, soprattutto per quanto riguarda i servizi ai cittadini (47%), il miglioramento della velocità di consegna (32%), i contenuti e la progettazione (32%). Il 79% dei lavoratori pubblici ritiene che l’AI trasformerà significativamente il settore nei prossimi cinque anni, e l’87% prevede la creazione di nuovi ruoli legati all’AI.

Tuttavia, accanto alle luci non mancano le ombre. Si segnalano infatti difficoltà nella formazione del personale e nel reclutamento di nuovi talenti nell’ambito dell’AI, ma anche paralizzanti vincoli di budget. Inoltre si percepisce un problema di alfabetizzazione digitale tra gli ultrasessantacinquenni, che hanno un accesso limitato alla tecnologia e mostrano resistenza all’adozione di servizi digitali. Rimane quindi prioritario intervenire sul gap generazionale rispetto all’accesso ai servizi digitali pubblici.

Tuttavia, gli intervistati ritengono che questi problemi possano essere superati automatizzando i servizi di assistenza ai clienti (44%), migliorando l’accesso all’assistenza sanitaria attraverso il monitoraggio da remoto o la telemedicina (41%) e fornendo interfacce digitali personalizzate e facili da usare (38%).

Docente di Dirittodell’informazione all’Università Cattolica di Milano