REDAZIONE MILANO

Eredita anfora e vaso antichi: i carabinieri li recuperano

La signora aveva dichiarato i beni alla Soprintendenza di Milano. Da qui è scattata l’inchiesta:. reperti tolti, nessuna denuncia

Una signora di Milano riceve in eredità un’anfora etrusca e un vaso della Magna Grecia e lo denuncia alla Soprintendenza della Città metropolitana di Milano.

Da qui partono però le indagini dei carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Monza, che scoprono che i due reperti archeologici sono databili tra il VII e il III secolo avanti Cristo e che il loro possesso non è legittimo.

"La normativa prevede sui beni archeologici nazionali una presunzione di proprietà pubblica con conseguente appartenenza allo Stato – si legge nella nota diffusa dai carabinieri –. Il privato che intenda rivendicare la legittima proprietà di reperti archeologici è tenuto a fornire la prova che gli siano stati assegnati in premio di ritrovamento, che gli siano stati ceduti dallo Stato o che siano stati acquistati in data anteriore all’entrata in vigore della Legge 20 giugno 1909".

Da qui, il recupero dei due vasi, che torneranno a essere beni pubblici a beneficio della collettività.

Sono una preziosa anfora etrusco-corinzia, con decorazione geometrica a fasce sovrapposte e motivo vegetale stilizzato sulla spalla, risalente al VII-VI secolo avanti Cristo, e una “kylix” magno-greca a vernice nera con stampiglie sul fondo, databile tra il IV ed il III secolo avanti Cristo. L’anfora e la kylix sono state sequestrate e messe a disposizione della Procura di Milano, che non ha però ravvisato alcuna violazione in capo alla detentrice.

Re.Mi.