Milano – “Dopo tutto quello che abbiamo passato io e mia sorella sentire una persona spronare mia madre a 'fare la guerra’ alle sue figlie è stato devastante. Mi ha distrutto psicologicamente. A quel punto la nostra decisione è stata chiudere i rapporti con lei”.
È un passaggio della testimonianza di Allegra Gucci, la secondogenita di Patrizia Reggiani e Maurizio Gucci, chiamata in aula al processo con al centro la vicenda dell'eredità di Lady Gucci, in cui Loredana Canò, l'ex compagna di cella poi diventata amica e assistente della madre, Marco Chiesa, ai tempi consulente finanziario della nonna Silvana Barbieri, e altre due persone sono imputati. Le accuse a vario titolo sono circonvenzione di incapace aggravata, furto, peculato e corruzione per l'esercizio della funzione.
Allegra, che come la sorella vive in Svizzera in una delle ville acquistate dal padre a Saint Moritz, una delle mete del jet set di tutto il mondo, rispondendo alle domande del pm Michela Bordieri e dell'aggiunto Tiziana Siciliano, ha tratteggiato come era stata organizzata la gestione del patrimonio di famiglia sia di quando la nonna era in vita sia dopo la sua morte che risale al 2019. Nel suo racconto, Allegra Gucci ha ricordato di quando lei e la sorella Alessandra hanno interrotto i rapporti con la madre per parecchi anni, fino al 2021, epoca in cui è stata aperta l'indagine della Procura sul caso dell'eredità.
Era il 2015, i rapporti erano già difficili, e “ha lasciato un messaggio sulla segreteria telefonica di mia sorella. 'Ciao Alessandra, ti ho chiamato per sentirti’, era la voce di mamma. La quale, essendo a-tecnologica, non riuscì ad agganciare bene la cornetta e quindi la registrazione andava avanti. Abbiamo sentito la voce della Canò che le diceva 'adesso tu devi fare la guerra alle tue figlie e lei che rispondeva 'sì, sì, sì”. "Dopo questo messaggio io e mia sorella Alessandra ci siamo sentite molto minacciate e abbiamo decidere di interrompere i rapporti”, ha concluso.
I rapporti tra Patrizia Reggiani e le figlie ripresero nel 2021. Si sono riviste nella villa dove hanno vissuto da ragazze, ora venduta, in via Andreani, nel cuore di Milano. “C'è stato un abbraccio molto intenso. Subito dopo il suo sguardo si è rabbuiato. E come se fossi stata il suo peggior nemico. Era una cosa triste perché non era in sè”. Allegra ha anche aggiunto “che trovare un accordo sul vitalizio era l'unico modo per ritrovare la serenità” con la madre. “Siamo le uniche persone che ha”.
E poi, tra l'altro, ha spiegato che la nonna aveva parlato di Loredana Canò come di una “seconda Pina Auriemma” - la 'maga’ anche lei condannata definitivamente per essere stata l'intermediaria tra Reggiani e l'assassino di Maurizio Gucci, ucciso sotto casa in via Palestro nel 1995 - e che le aveva vietato di frequentare la casa milanese. Ma quando l'anziana signora morì, “si trasferì” nel lussoso immocbile dove «venne cambiato tutto il personale di servizio» per fare in modo «che noi non fossimo contattabili” e che fece ”disseminare di cimici” per registrare ogni conversazione.
“Conoscendo mia madre - ha continuato - e la fiducia riposta in questa persona le avrà aperto tutto, anche il caveau con i gioielli”. Tra cui una vera e un ciondolo di brillanti “ai quali mia madre era molto affezionata”, di cui denunciò la scomparsa e che vennero ritrovati nella cassetta di sicurezza intestata alla 'assistente-amicà e poi restituiti a Lady Gucci.