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Ernesto Pellegrini e la festa da sogno per i 58 anni dell’azienda: ecco chi c’era nella villa di San Siro

Calciatori, politici, giornalisti, vip: 400 persone alla corte dell’ex patron dell’Inter. A tavola i piatti di Chicco Cerea (chef di Da Vittorio) e sul palco l’energia di Gianna Nannini

Ernesto Pellegrini e la festa da sogno per i 58 anni dell’azienda: ecco chi c’era nella villa di San Siro

Milano – Ruben il contadino, un letto di paglia, le notti nella stalla assieme a due cavalli, tre chiodi piantati nel muro per appendere gli abiti da lavoro e il vestito della festa, le domeniche in trattoria, pollo arrosto e vino rosso. "Ecco chi era Ruben". Poi Milano cambiò come in una canzone di Celentano, Ruben finì senza casa né lavoro. "Fu La Notte a dare la notizia. ‘Barbone muore assiderato nella sua baracca’. No, non era un barbone: era Ruben".

La festa nella villa di San Siro, a destra Ernesto Pellegrini
La festa nella villa di San Siro, a destra Ernesto Pellegrini

La serata di gala è iniziata con un ricordo intimo, personale, toccante. Ruben è il nome che Ernesto Pellegrini ha dato al ristorante solidale aperto ormai quasi dieci anni fa in via Gonin 52. Menu completo, prezzo simbolico: 1 euro (pasto gratis per gli under 16). Il progetto Ruben è l'ultimo tassello di una storia familiare e imprenditoriale che è Milano dalle origini e ha Milano nel Dna. Radici, azienda, welfare.

Ernesto Pellegrini – 82 anni, uomo d'azienda infaticabile, Cavaliere del lavoro, presidente dell'Inter dal 1984 al 1995, la squadra "tedesca" di Rummenigge, Matthäus, Klinsmann e Brehme, scudetto dei record con Trapattoni e Coppa Uefa dopo una lunga stagione di Europa amara – ha riunito quasi 400 ospiti nel parco della villa a San Siro per celebrare i 58 anni dell'azienda. Con lui, nella foto di famiglia sul palco, la signora Ivana, la figlia Valentina con il marito Alessandro Ermolli e i due figli.

Alla cena – catering di Chicco Cerea, chef di Da Vittorio e uomo legatissimo alla famiglia Pellegrini – grandi nomi della politica, dell'economia, del giornalismo, del calcio e dello spettacolo. Solo per citarne alcuni: Attilio Fontana, Letizia Moratti, Gabriele Albertini e Maurizio Lupi, Beppe Marotta, Alessandro Antonello, Paolo Scaroni e Massimo Moratti, Enrico Pazzali, Ferruccio de Bortoli, Beppe Severgnini, Giangiacomo Schiavi, Alessandro Sallusti, Ivan Zazzaroni, Stefano Zurlo e Manila Alfano, gli ex calciatori nerazzurri Beppe Baresi, Aldo Serena e Nicola Berti, Fausto Leali e Nicola Di Bari.

Una serata di festa introdotta dall'omaggio all'ex premier Silvio Berlusconi. Ricorda Pellegrini: "Da presidente dell’Inter mi ero assicurato l’acquisto di Dennis Bergkamp, considerato allora il più forte giocatore al mondo, e di un altro olandese, Wilhelm Jonk, e poi gli italiani Paganin, Festa e Dell’Anno. Eravamo una corazzata. Eppure il club non andò bene in campionato ed io, nonostante la vittoria della Coppa Uefa, entrai in crisi. Berlusconi, che era diventato da poco presidente del Consiglio, mi inviò una lettera di “soccorso“, vergata a mano, dove esprimeva tutta la sua amicizia e vicinanza". La lettera si chiudeva con “forza Inter”. Era il giugno 1994, l’alba del governo Berlusconi I.

In chiusura, lo show. Concerto di Gianna Nannini sulle note di America, I maschi, Bello e impossibile, Meravigliosa creatura, Sei nell'anima. Una canzone-omaggio a Nicola Di Bari (La prima cosa bella) e bis con Lontano dagli occhi. La platea si alza, raggiunge la rocker senese sotto il palco, cori sui ritornelli e telefonini accesi per riprendere lo spettacolo. Piccole luci a San Siro.