
La ragazza nel distributore automatico di snack e bevande vicino allo scalo di Rogoredo
Milano 27 febbraio 2019 - Questa storia è simile a tante altre. Purtroppo. Ve ne abbiamo raccontate molte in questi anni: vite disperate, arrese, rovinate. Esistenze irrimediabilmente segnate dall’eroina, nel terribile girone infernale di via Sant’Arialdo.
Di Sara (nome di fantasia) ci hanno colpito le mani e gli occhi (che non vi mostreremo), immortalati dagli scatti del nostro fotografo Andrea Fasani. Le mani agghindate con anelli e coperte di tatuaggi, ma sporche di terra, gonfie e scavate sulle nocche, che se uno si concentrasse solo su quelle dita sembrerebbe di avere davanti una sessantenne. Gli occhi per nulla imbarazzati dall’obiettivo, concentrati soltanto sull’ennesima dose già sciolta con l’accendino su un pezzo di stagnola. Intorno a lei rifiuti, cartacce e lattine di birra. Alle 7.30 di mattina (ieri), se ne sta seduta nel self service h24 a fumare droga. Come se niente fosse. Come se fuori, lì a due metri, non ci fosse un mondo che si sta muovendo frenetico. Come quel ragazzo, più o meno suo coetaneo, ripreso qualche settimana fa a consumare «nera» seduto in metropolitana, davanti a decine di passeggeri.
Sara non confida la sua età, avrà vent’anni e frequenta Rogoredo da almeno tre. Stretta in una tuta nera, dice che ha iniziato per colpa di un amico, «che mi ha fatto provare per la prima volta». Non ha un posto dove stare, racconta di aver perso tutti e due i genitori, «prima il papà e poi la mamma». A volte si appoggia da un amico, «che mi ha dato il suo box per dormire». In realtà, è molto più probabile che la sua casa sia proprio il boschetto, dove diversi tossicodipendenti, di tutte le età, si accampano su materassi e giacigli di fortuna. Viene da pensare che è soprattutto per ragazzi e ragazze come Sara che è stato predisposto di recente un presidio sanitario a due passi dalla piazza di spaccio, pronto a intercettare gli eroinomani e a offrire loro un credibile piano di uscita dal tunnel. Lei, al momento, non sembra interessata a qualcosa di diverso: «Mi dai qualche spicciolo, non mangio nulla da ieri...».