Milano – Il tentativo di furto. La reazione dei proprietari. E i fendenti con un paio di forbici per uccidere uno dei ladri. È la sequenza choc andata in scena alle 5 di giovedì 17 ottobre all'interno del bar Ji Sufen all'incrocio tra viale Giovanni da Cermenate e via privata Vivarini.
Chi è la vittima
L'uomo assassinato si chiamava Eros Di Ronza, aveva compiuto 37 anni il 21 agosto e aveva precedenti per furti e rapine: era stato arrestato l’ultima volta a settembre per resistenza a pubblico ufficiale ed era tuttora sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. A ottobre era stato denunciato per il possesso di oggetti atti a offendere.
Di Ronza abitava a poche centinaia di metri dal luogo in cui è avvenuto il raid finito in tragedia; avrebbe agito insieme a un complice, scappato dopo l'aggressione. A colpirlo sarebbe stato uno dei titolari dell'esercizio commerciale, il trentenne cinese S.Z., che sarebbe sceso di casa insieme all'altro proprietario dopo aver sentito strani rumori provenienti dal bar.
Il colpo
Stando alle prime informazioni, Di Ronza e il complice sono arrivati davanti al bar di viale Cermenate attorno alle 5 in sella a uno scooter poi ritrovato davanti al locale. Hanno forzato la saracinesca, alzandola con un cric e sono entrati per rubare all'interno del locale. A quel punto, il proprietario del bar che abita nello stesso palazzo del bar, sentendo i rumori, è sceso in compagnia di altri connazionali, sorprendendo i ladri in flagrante.
L'omicidio
Non è ancora chiaro cosa sia successo in quei secondi concitati: di certo c'è stata una colluttazione, durante la quale il trentenne ha sferrato alcuni fendenti contro Di Ronza in strada, colpendolo al petto, dopo un primo diverbio dentro il locale. Il complice è riuscito ad allontanarsi, lasciando il motorino sul marciapiedi. Lo scooter, un Kymco, era stato rubato nella notte tra martedì e mercoledì in via Brioschi: il proprietario aveva presentato denuncia.
Pochi minuti dopo, il controviale si è riempito delle auto delle Volanti dell'Ufficio prevenzione generale. Il presunto assassino è stato preso in consegna dai poliziotti e portato in Questura per essere interrogato sull'accaduto. Bisogna ricostruire con esattezza la dinamica per capire se anche il rapinatore fosse armato e se tutto sia avvenuto all'interno del bar o se la scena sia proseguita anche all'esterno.