Milano – Quasi cinque minuti di filmato dalla visuale della telecamera installata a presidio del bar di viale Giovanni da Cermenate 35. In quel video, che nella serata di giovedì 17 ottobre ha iniziato a circolare tra i residenti dello Stadera, è immortalata l'intera sequenza che si è conclusa con l'omicidio del trentasettenne Eros Di Ronza, ucciso nella notte tra mercoledì e giovedì con una ventina di fendenti sferrati con un paio di forbici dal nipote della titolare con la complicità dello zio.
L'arrivo dello scooter
L'orario della telecamera segna le 4 di notte, ma è evidentemente disallineato (come spesso capita con gli occhi elettronici) rispetto al momento in cui va in scena il tentativo di furto, qualche minuto prima delle 5. Nel video si nota l'arrivo del motorino rubato la sera prima in via Brioschi: scendono Di Ronza e il complice quarantottenne, poi rintracciato dalla polizia nel suo appartamento di viale Tibaldi. Il trentasettenne pregiudicato tira fuori un cric e inizia a sollevare la saracinesca del bar; l'altro si guarda intorno per controllare che non arrivi nessuno.
L'intervento dei titolari
Dopo circa due minuti, Di Ronza riesce ad aprire un pertugio per entrare nel bar e rubare quello che c'è all'interno. Il "palo" resta sul marciapiedi a vigilare, ma dopo circa un minuto spunta nell'inquadratura un uomo che impugna qualcosa nella mano sinistra: secondo le indagini, è il nipote trentenne della proprietaria, che si avvicina verso il quarantottenne. È in quei secondi che Di Ronza spunta dal varco della cler: l'uomo armato si avventa su di lui e lo colpisce alle gambe.
Il trentasettenne riesce comunque ad alzarsi e a scappare in direzione di via Pezzotti, ma il trentenne, nel frattempo raggiunto dallo zio, gli è subito addosso. Quello che succede dopo non è ripreso in maniera nitida dalla telecamera perché la scena si è spostata a una ventina di metri di distanza, vicino all'ingresso del civico 37: lì, secondo le indagini dell'Upg, il trentenne colpisce ancora Di Ronza, anche quando ormai è a terra, provocandogli ferite che lo porteranno alla morte.