Le condizioni di salute di Paolo Aurelio Errante Parrino sono compatibili con il regime carcerario. Ieri pomeriggio, il settantottenne, cugino acquisito del boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro, è stato dimesso dall’ospedale di Magenta e preso in consegna dai carabinieri, che l’hanno accompagnato nel penitenziario di Opera in esecuzione dell’ordine di carcerazione reso esecutivo sabato dalla Cassazione. Errante Parino era stato rintracciato e arrestato alle 16.13 di lunedì dai militari del Nucleo investigativo, subito dopo essere entrato nel centro clinico in compagnia della moglie, ma era stato successivamente ricoverato in Cardiologia, piantonato. Ventiquattro ore dopo, è finito in cella.
Il suo nome figura tra gli oltre 150 indagati dell’inchiesta Hydra della Dda. Il 25 ottobre 2023, il gip Tommaso Perna aveva rigettato 142 istanze di misura cautelare su 153, non condividendo l’impianto accusatorio della Procura sull’esistenza in Lombardia di un presunto patto tra emissari di mafia, ‘ndrangheta e camorra. La prima svolta è arrivata nell’ottobre 2024, quando il Riesame accolto il ricorso della Dda e riconosciuto l’associazione mafiosa contestata dal procuratore capo Marcello Viola e dalla pm Alessandra Cerreti. Già condannato a dieci anni per associazione per delinquere di tipo mafioso, Errante Parrino è stato indicato dagli inquirenti come "uomo d’onore della famiglia di Castelvetrano, con compiti di decisione, pianificazione e di individuazione delle azioni da compiere e delle strategie da adottare per la realizzazione degli scopi illeciti dell’associazione". N.P.