Milano, 10 aprile 2024 – L'ultima telefonata alle 12.25 di martedì. “Scusa, prima non mi prendeva il cellulare: ero giù in galleria a lavorare”. Così Paolo Casiraghi, 59 anni, milanese, tecnico specializzato della multinazionale svizzera ABB, che è tra i dispersi nella terribile esplosione alla centrale idroelettrica Enel di Bargi-Suviana sull'Appennino bolognese, rispondeva martedì a Giuseppe, il custode del suo palazzo in zona Bicocca, alla periferia nord di Milano.
"L'avevo cercato in mattinata - racconta il custode - per dirgli che aveva ricevuto della posta importante ma il telefono era staccato. Lui mi ha richiamato dopo. ‘Grazie, passerò in settimana’, mi ha risposto. È stata l'ultima volta che l'ho sentito. Siamo più che amici: siamo cresciuti insieme. Per me è come un fratello". L'ultimo incontro? "L'ho visto lunedì, prima che partisse. Aveva addosso la tuta dell'ABB, la sua azienda. Io gli ho consegnato la patente che era appena arrivata".
Adesso il suo quartiere è in apprensione. "Non ci capacitiamo: Paolo dov'è? Riusciranno a ritrovarlo vivo? Per noi queste sono ore di angoscia", dice la panettiera Silvana. Nel negozio, i clienti affezionati hanno le lacrime agli occhi. "Paolo era una persona generosa e molto taciturna", così lo descrivono. "Io l'ho visto crescere, me lo ricordo bambino. Sono la sua vicina di casa e vorrei tanto poterlo riabbracciare", aggiunge Rachela. Qualcuno spera nel miracolo in vista del compleanno di Paolo, che sarà lunedì prossimo, 15 aprile. Quello dei suoi 59 anni.
Un messaggio di vicinanza alla famiglia di Casiraghi è arrivato anche dalla sede di Sesto San Giovanni di ABB: “Siamo colpiti dall'incidente tragico. Siamo dalla parte delle famiglie di coloro che hanno perso la vita e auguriamo ai feriti la guarigione. Siamo a fianco della famiglia del collega”.