Maxi-incendio di via Pier Lombardo, chiuse le indagini: una lunga catena di errori e omissioni

Tre persone verso la richiesta di rinvio a giudizio, i legali rappresentanti delle società coinvolte e il conducente del furgone da cui si propagarono le fiamme. Una sequenza di esplosioni provocò danni a cinque stabili

Milano, 31 ottobre 2024 – I residenti nel quartiere Porta Romana hanno ben impressi in mente il frastuono e le immagini di quella mattina di fuoco, l’11 maggio 2023. Ora, a un anno e mezzo di distanza dai fatti, la procura di Milano ha chiuso le indagini su quell’incredibile rogo che solo per fortuna non provocò alcuna vittima.

I danni provocati dall'incendio a edifici e veicoli (Fasani)
I danni provocati dall'incendio a edifici e veicoli (Fasani)

Si va verso la richiesta di rinvio a giudizio per tre persone, accusate di incendio colposo: i legali rappresentanti di una società collegata al "colosso del gas inglese Linde" e dell'impresa "di autotrasporti appaltatrice" e il conducente del furgone da cui si propagarono le fiamme, divampate tra le via Pier Lombardo e Vasari, a Milano.

Le fiamme e i danni

L'intervento dei vigili del fuoco (Fasani)
L'intervento dei vigili del fuoco (Fasani)

Quella mattina si verificarono una serie di "drammatiche esplosioni seguite da un incendio che ha coinvolto cinque stabili", ossia "tre condomini, di cui andavano a fuoco i prospetti ed un totale di 16 appartamenti, un istituto religioso e il Teatro Franco Parenti", oltre a "17 diversi veicoli". Per fortuna non ci furono vittime.

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Come spiega la procuratrice aggiunta di Milano Tiziana Siciliano, dopo gli accertamenti nell'inchiesta del pm Luca Gaglio e dei Vigili del Fuoco, "la causa delle esplosioni è stata individuata in un errore del conducente del furgone, che riponeva nell'abitacolo dell'automezzo un recipiente criogenico di ossigeno liquefatto di tipo portatile (un cosiddetto 'stroller') senza stivarlo nell'apposito alloggiamento del retrostante vano di carico e senza, in ogni caso, fissarlo" per "evitarne la caduta sul pavimento dell'abitacolo durante il trasporto".

La scintilla del rogo

Lo "stroller" in occasione "della svolta a sinistra che il conducente effettuava da via Vasari in via Pier Lombardo, si rovesciava sul pavimento dell'abitacolo - chiariscono i pm - e perdeva ossigeno criogenico, che già solo venendo a contatto con i materiali combustibili", tra cui "l'olio lubrificante dei pedali", generava un incendio.

Le fiamme si espandevano quindi nel retro del furgone e l'alta temperatura ha portato a "una sequenza di esplosioni di diverse bombole di ossigeno".

L'incendio ha danneggiato cinque stabili, due studi professionali, tre negozi e la scuola delle suore Mantellate che ospita oltre 200 bambini. Solo per fortuna non si sono registrate vittime o feriti gravi, una suora di 86 anni è rimasta ferita per scappare dall'incendio.

Le responsabilità presunte

Il palazzo di via Vasari danneggiato dalle fiamme (Archivio)
Il palazzo di via Vasari danneggiato dalle fiamme (Archivio)

La Linda Medicale srl, pochi giorni dopo il fatto, aveva depositato un esposto in procura relativo agli esiti di un'indagine interna secondo cui l'incendio "sarebbe addebitabile a un errore del conducente". La ricostruzione degli inquirenti ha portato ad ampliare il raggio delle responsabilità.

Gli accertamenti, affidati dalla procura al Nil (Nucleo ispettorato del lavoro), al Nia (Nucleo investigativo antincendio dei vigili del fuoco della Lombardia) e ai carabinieri, sono "ineludibili", si legge in una nota diffusa dalla procura: "Linde Medicale srl non si era assicurata di scegliere un autotrasportatore dalle caratteristiche adeguate al tipo di merce da affidare per il relativo trasporto, né aveva mai, successivamente, vigilato sulle modalità operative della stessa; quest'ultima non aveva curato la formazione del conducente in relazione al trasporto di merce così pericolosa - se non in modo meramente formale e del tutto insufficiente -. Peraltro, presso il piazzale di carico gestito da Linde Gas srl, pur monitorato con telecamere, la società non aveva previsto che ai monitor un addetto vigilasse sulle modalità di carico".

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Le contestazioni

Ai tre indagati viene contestato il reato di incendio in cooperazione colposa, per colpa anche specifica in relazione alla violazione di norme del Regolamento europeo Adr sl trasporto di merci pericolose, recepito nel nostro ordinamento con appositi decreti del ministero dei Trasporti, del Codice della strada e del Testo unico in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

I due rappresentanti legali delle società, in separato procedimento e in attesa della compiuta acquisizione di documentazione medica, sono accusati anche il reato di lesioni colpose ai danni del conducente.