Milano, 20 aprile 2019 - La scadenza è fissata per i primi mesi del 2021. È allora che termineranno tutti i lavori di ammodernamento previsti all’aeroporto di Linate. Ed è da allora che il city airport potrà vantare un livello di sicurezza superiore a quello attuale. È noto che l’agenda degli interventi contempli anche un nuovo sistema di monitoraggio e di smistamento dei bagagli.
Ma ieri, nel corso della presentazione dei risultati economici raggiunti da Sea Spa nel 2018, è emerso che tale agenda include, nello specifico, l’installazione di quattro nuove macchine capaci di leggere meglio di quelle attualmente in uso quanto è contenuto nei bagagli da caricare nella stiva degli aerei. Macchine che si sono dimostrate più efficaci nel rilevamento di eventuali esplosivi perché capaci di individuarne la presenza anche quando la quantità è ridotta. Altro passo in avanti, tali apparecchi forniranno agli operatori della security aeroportuale immagini tridimensionali del contenuto del bagaglio. Immagini in 3D e a più alta definizione, quindi. In questo modo Linate potrà adeguarsi agli standard di controllo e sicurezza imposti dal regolamento europeo del settore, un regolamento che prescrive agli scali di avere macchinari della tipologia appena descritta a partire dal primo settembre 2020.
Sea, come detto, a Linate ne ha già programmata l’installazione e l’attivazione entro i primi mesi del 2021, nell’ambito di quel complesso di lavori per i quali saranno investiti 38,7 milioni di euro a partire da luglio. Altrettanto occorrerà fare, da qui ad un anno e mezzo, anche a Malpensa, aeroporto anch’esso sprovvisto di questa tecnologia. Un intervento che Armando Brunini, amministratore delegato di Sea, lega al contrasto al terrorismo. Nel frattempo il management della società che gestisce i due aeroporti milanesi deve fronteggiare i tre mesi di chiusura di Linate, utili a rifare la pista di decollo e di atterraggio degli aerei che da sola vale 21,8 milioni di euro sui 38,7 di cui sopra. Come già riportato più volte, il city airport chiuderà dal 27 luglio al 27 ottobre e questo provocherà il trasloco a Malpensa di oltre 1.600 voli e di circa 25mila passeggeri in più al giorno. Un incremento di traffico parin al 40% rispetto allo stesso trimestre del 2017. Da qui l’esigenza di potenziare i collegamenti allo scalo della Brughiera. Trenord ha già fatto sapere che metterà a disposizione ogni giorno 18.500 posti a sedere in più sul Malpensa Express raddoppiando la capienza dei singoli treni (da 300 a 600 posti) attraverso l’aggiunta di ulteriori carrozze rispetto a quelle usate oggi. Michaela Castelli, presidente di Sea, e Brunini, vorrebbero però, che l’azienda ferroviaria facesse un passo in più: «Ringraziamo Trenord per l’impegno garantito durante quei tre mesi ma sarebbe utile anche un aumento delle corse del Malpensa Express oltre che dei posti».
Un aumento che non è stato escluso dalla stessa Trenord ma che rappresenta, al momento, una sorta di piano B, una misura aggiuntiva nel caso in cui l’aumento dei posti non dovesse bastare. In particolare dall’azienda ferroviaria lombarda hanno fatto sapere, già nei giorni scorsi, che si può valutare un aumento delle corse in partenza dalla stazione milanese di Cadorna, non dalla stazione Centrale o dagli altri terminal perché non ci sarebbe spazio libero sui binari. L’ultima nota è sui dividendi, pari a 98,8 milioni di euro: soldi che servono come il pane al Comune di Milano, azionista di maggioranza, per ripianare il proprio Bilancio.