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Esselunga, bloccate le consegne a domicilio per Pasqua: “Gravi disservizi ai clienti per lo sciopero della logistica”

Da mesi i lavoratori lamentano “condizioni discriminatorie e rischi per la sicurezza”. L’azienda: “Se le agitazioni non si fermeranno, valuteremo la cassa integrazione per 750 persone”

Lo sciopero della logistica ha fermato le consegne di Esselunga

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Milano – Lo sciopero dei lavoratori della logistica a Milano sta creare gravi disservizi ai clienti Esselunga che oggi, alla vigilia di Pasqua, speravano di ricevere a casa la spesa. Esselunga ha comunicato che “sono attualmente in corso blocchi ai cancelli dei propri centri distributivi e-commerce nell’area di Milano. Tale azione è causata da una protesta indetta da una sigla sindacale nei confronti delle aziende fornitrici dei servizi di consegna delle spese online”.

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La Filt Cgil ha proclamato la protesta denunciando condizioni discriminatorie e rischi per la sicurezza e apre lo stato di agitazione e sciopero in tutti gli appalti che coinvolgono le aziende Brivio e Viganò Logistics, Cap Delivery e Deliverit”.

Lo sciopero è stato dichiarato a partire da oggi fino alle ore 2:00 di domenica 20 aprile con presidi in corso presso i siti di Settimo milaneseDione Cassio, nel Milanese, Varedo (Monza e Brianza), Lallio (Bergamo). Alla base della protesta, spiega in una nota il sindacato “ci sono comportamenti aziendali discriminatori e pratiche gestionali arbitrarie: persone messe a riposo senza alcuna giustificazione operativa, mentre ad altre è richiesto di lavorare in regime straordinario, ben oltre il normale orario. A ciò si aggiungono pressioni indebite sul personale affinché sostituiscano chi si rifiuta di lavorare con mezzi sovraccarichi, in evidente violazione delle norme sulla sicurezza”. 

L’azienda ha dichiarato che lo sciopero “sta causando gravi disservizi ai clienti, con significativi sprechi di prodotti freschi – come pane, carne, pesce, frutta e verdura – rimasti bloccati nei magazzini. Il disagio riguarda particolarmente le persone come anziani e in stato di fragilità che non possono recarsi autonomamente a fare la spesa e per le quali l’e-commerce è un servizio essenziale”.

Alla fine del comunicato, Esselunga preannuncia ripercussioni: “Qualora le agitazioni non cessassero immediatamente e non riprendesse il dialogo tra le organizzazioni sindacali e le aziende trasportatrici, Esselunga si troverà costretta a valutare il ricorso alla cassa integrazione per circa 750 persone operanti nei centri coinvolti”. Un tavolo di confronto è previsto per il prossimo 23 aprile.