
Jacopo Pascucci
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«La soddisfazione più grande? Essere riusciti in questo percorso a creare un rapporto non standardizzato tra alunni e prof, di continuo stimolo e confronto in matematica, fisica, filosofia". Quasi da colleghi. Al punto che Jacopo Pascucci, 100 e lode al liceo scientifico Vittorio Veneto, ha dato il nome a una “creatura“ in cantiere per rivoluzionare la scuola stessa: “Eureteka“. Luoghi del pensiero matematico e scientifico che debutteranno nelle scuole medie, soprattutto in periferia. Japoco, infatti, è nella squadra di volontari ed esperti capitanata dalla professoressa Lorella Carimali. E anche adesso che si lascia alle spalle le scuole superiori è pronto a tendere la mano agli studenti più piccoli.
"La professoressa Carimali ha coinvolto me e alcuni compagni in questa avventura – racconta –, ci ha mostrato il progetto per diffondere la cultura Stem sin dalle scuole medie se non prima, con una nuova idea di matematica al centro, connessa anche alle attività ludiche e soprattutto alla conoscenza dell’io. Ho suggerito il nome fondendo ’Eureka’ e ’biblioteca’: uno scrigno delle ispirazioni dove ci si può guardare intorno, si può interagire e imparare. Noi saremo gli “euretici“, nello staff, per cercare di portare gli studenti verso il bello, verso la bellezza della matematica, che non è solo numeri e formule. È la vita". Intanto Jacopo si gode la lode conquistata dopo il tema ’scientifico’, una prova di matematica d’oro e un viaggio all’orale partito da un’immagine della propaganda: "Mi sono trovato davanti Tacito con “Ubi solitudinem faciunt, pacem appellant“ e una vignetta satirica su Putin", racconta, ricordando come quella frase nella storia sia stata utilizzata a sproposito, per poi ripercorrere la cultura della propaganda dai latini al laboratorio di totalitarismo del fascismo, passando dal ruolo nevralgico della cultura del dato e della scuola, per non cadere oggi in altre trappole. All’orizzonte vede già Ingegneria energetica. "Il tema della transizione energetica ci impegnerà nei prossimi decenni e voglio fare la mia parte – spiega –, anche se alla fine del mio percorso coronerò anche il sogno di diventare Medievista alla Barbero".
Soddisfatta la professoressa Carimali, già nella top 50 del Global Teacher Prize, e nel gruppo che sta lavorando alla creazione delle nuove aule Stem per il Ministero dell’Istruzione, insieme all’architetto Giulio Ceppi di TotalTool. "L’obiettivo è aprire la sperimentazione a settembre, partendo dalle periferie – sottolinea la professoressa del Vittorio Veneto –, perché è lì che vogliamo diffondere la cultura scientifica, per contrastare le disuguaglianze e disseminare competenze di cittadinanza che permettono agli studenti di essere liberi, indipendentemente dal contesto socio-economico. La crisi del Governo ora potrebbe creare qualche ostacolo in più sulle tempistiche. Ma noi non ci arrendiamo". Le prime aule fisiche e le piattaforme digitali sono concepite anche come luogo di formazione per i docenti alle materie Stem, per studiare nuove metodologie di insegnamento e ricreare - in classe - la propria Eureteka. "Non sono ambienti calati dall’alto ma costruiti insieme. Sono modulari e flessibili per adattarsi alle idee della classe". Eureteka sarà creata con materiali riciclati o riciclabili ed è pensata per essere collocata all’interno di spazi scolastici esistenti e al confine con l’esterno, "per la sua vocazione aperta e pubblica", sottolinea Carimali. Due grandi librerie sono contrapposte (una analogica e una digitale), ci sono vetrate spalancate sul mondo e anche pavimento e soffitto sono parti attive, "capaci di coinvolgere lo studente dentro storie di senso fatte di segni e luci". Della ricerca pedagogica si è occupata Laura Carlotta Foschi. La squadra è tutta composta da volontari: i volontari della scuola.