Milano, 1 settembre 2024 – È caccia ai tre detenuti sedicenni evasi dal Beccaria nella tarda serata di sabato 31 agosto. Dati anagrafici e foto segnaletiche sono stati diramati nelle prime ore della notte del primo settembre a tutti gli equipaggi di polizia e carabinieri che pattugliano la città, nonché alle forze dell'ordine che controllano le rispettive province di provenienza dei fuggitivi.
Il sedicenne recidivo
Da quanto risulta al Giorno, Z.H., uno dei minorenni spariti nel nulla, nato in Marocco nell'ottobre del 2007 e residente nel Comasco con i genitori, era già scappato due mesi e mezzo fa, ma era stato ripreso un paio di giorni dopo a due passi dall'ingresso principale della struttura di via dei Calchi Taeggi.
La fuga
I minorenni avrebbero approfittato del caos provocato dalla rivolta con incendio andata in scena sabato sera per scavalcare il muro di cinta e scomparire. Dopo i controlli effettuati all'interno del Beccaria dagli agenti della penitenziaria e attorno al perimetro esterno dai poliziotti delle Volanti e dai carabinieri della Compagnia Magenta, è emerso che in tre mancavano all'appello. In quel momento, sono partite le ricerche ad ampio raggio per rintracciarli il prima possibile.
Due volte in meno di tre mesi
Per Z.H., come detto, non è la prima volta. Ci era già riuscito lo scorso 14 giugno, dopo essere rimasto in cella per un mese: era stato arrestato il 14 maggio a Mozzate con l'accusa di rapina in concorso. In quell'occasione, era fuggito pure un suo coetaneo connazionale, pure lui residente nel Comasco, bloccato tre giorni prima a Desenzano del Garda per una condanna definitiva a un anno e 5 mesi e per un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale per i minorenni per un colpo da 4mila euro in una sala slot.
Gli altri due in fuga
Stavolta Z.H. ha trovato altri due "compagni di viaggio". Dal Beccaria sono infatti scappati anche: il sedicenne marocchino S.N. residente a Torino, arrestato il 2 aprile a Milano e in custodia cautelare per un provvedimento emesso dal Tribunale per i minorenni del capoluogo piemontese; e il coetaneo T.R., figlio di genitori algerini e nato e cresciuto nel Bresciano, che era al minorile in custodia cautelare dal 25 maggio.
Il quarto bloccato subito
Anche un altro detenuto ha cercato di allontanarsi nelle fasi più concitate della rivolta, ma è stato bloccato dalla polizia prima che facesse perdere le proprie tracce.