ROBERTA RAMPINI
Cronaca

Evade dal carcere di Bollate e va al mare con la neosposa. Poi la nuova fuga: “Amore, corri che ti prendono”

È caccia a Cristian Braidich della famiglia rom "padrona" delle Case bianche di viale Sarca. Erano in un campeggio nel Ravennate con un camper rubato

Evaso dal carcere di Bollate. Al mare con la sposa(arrestata): "Amore, corri che ti prendono"

Il matrimonio a giugno in carcere a Bollate dove Cristian Braidich stava scontando un cumulo di pene di 13 anni

Bollate (Milano) – Il matrimonio, in carcere a Bollate dove lui stava scontando un cumulo di pene di 13 anni. Cinque giorni dopo, il 22 giugno, Cristian Braidich, esponente di spicco della famiglia rom che vive in viale Sarca, evade e anche lei, una 38enne di Cinisello Balsamo, si rende irreperibile. La polizia stradale li ha rintracciati giovedì mattina in un campeggio di Casalborsetti, vicino a un camper da 80mila euro rubato a Ferragosto a un cittadino belga e con targa contraffatta. Braidich è riuscito a scappare ed è ricercato. Per la novella sposa invece, è scattato l’arresto, una denuncia e l’obbligo di firma.

Tutto è iniziato quando gli agenti, dopo una segnalazione, si sono avvicinati al camper e hanno atteso che arrivasse qualcuno. Dopo qualche minuto è arrivata la coppia di sposini, insieme a un’altra coppia e ad alcuni bambini, ha notato i due poliziotti in attesa e ha subito intuito la ragione della loro presenza. La donna, pur di garantire la fuga al marito, prima gli grida di scappare, "corri amore, scappa che ti prendono, corri", poi ingaggia una colluttazione a suon di pugni, calci e minacce con il primo agente della pattuglia: "Fai una brutta fine, finisci male, non sapete cosa state facendo". Tanto da costringere anche il secondo agente a desistere nell’inseguimento dell’evaso per dare una mano al collega. Dalle foto gli inquirenti hanno capito che il fuggiasco era il detenuto evaso da Bollate. Alla fine la 38enne è stata arrestata per resistenza a pubblico ufficiale.

Il giorno dopo in tribunale a Ravenna davanti al giudice Cosimo Pedullà e al viceprocuratore onorario Adolfo Fabiani, la donna ha raccontato la sua versione dei fatti, dicendo di essersi a un certo punto sentita trattenere, ma a suo avviso di non avere fatto nulla di male. Dopo la convalida dell’arresto, per lei è scattato l’obbligo di firma tre volte la settimana alla polizia giudiziaria di Cinisello Balsamo. Per quanto riguarda il camper è stato aperto un separato fascicolo per ricettazione nei confronti di più persone che si trovavano assieme ai due sposi nel camping. Il proprietario del mezzo, un cittadino belga, lo aveva parcheggiato per andare a fare un bagno vicino a un lago, ma al suo ritorno non lo aveva più ritrovato, ignaro del fatto che quel costoso veicolo potesse servire per una luna di miele. Del novello sposo evaso ancora nessuna traccia.