LAURA LANA
Cronaca

Cologno Monzese, indagati ex assessore e tre agenti

Cologno, Salvatore Lo Verso e gli uomini in divisa sotto accusa per falso: "Verbali modificati o insabbiati"

’ex assessore Salvatore Lo Verso, l’ex sindaco Angelo Rocchi e Silvano Moioli

Trovate questo articolo all'interno della newsletter "Buongiorno Milano". Ogni giorno alle ore 7, dal lunedì al venerdì, gli iscritti alla community del «Giorno» riceveranno una newsletter dedicata alla città di Milano. Per la prima volta i lettori potranno scegliere un prodotto completo, che offre un’informazione dettagliata, arricchita da tanti contenuti personalizzati: oltre alle notizie locali, una guida sempre aggiornata per vivere in maniera nuova la propria città, consigli di lettura e molto altro. www.ilgiorno.it/buongiornomilano

Quattro avvisi di garanzia sono stati notificati al Comando della polizia locale. L’accusa è quella di falso. Alcuni verbali sarebbero stati modificati oppure non sarebbe stato dato seguito ad alcuni rilievi, effettuati dal corpo, con i relativi provvedimenti. Nei guai sono finiti alcuni agenti colognesi, oltre all’ex assessore alla Sicurezza Salvatore Lo Verso (FdI), entrato in Giunta a febbraio 2021 con un ingresso che era costato il defenestramento del leghista Simone Rosa. A presentare la denuncia è stato lo stesso comandante Silvano Moioli. Un caso che riflette una situazione pesante e complessa che si trascina da mesi nel polo di largo Salvo D’Acquisto. Sarà ora la magistratura a dover fare chiarezza su alcuni episodi, oggetto dell’esposto. Sanzioni non elevate, verbali "spariti" o "dimenticati" nei cassetti, altre pratiche modificate per favorire chi avrebbe dovuto essere destinatario del provvedimento. Sarebbe questa l’accusa nei confronti dei ghisa, che avrebbero ricevuto pressioni dalla politica e dall’allora assessore Lo Verso, il quale ora potrà ricostruire gli avvenimenti e presentare la sua memoria difensiva, così come i vigili finiti sotto la lente di ingrandimento. Tra i ghisa è calato il silenzio, ma il timore generale è che, a conclusione delle indagini, possa arrivare il rinvio a giudizio.

"Sarebbe l’atto finale di un anno molto difficile, per usare un eufemismo. In alcuni casi la sensazione era di disagio", dice un appartenente al corpo che chiede di restare anonimo. Se a livello giudiziario si indaga per falso, nel polo della sicurezza la percezione era di un tentativo dell’ex assessore di esautorare il comandante. Approfittando di un periodo di stop dal lavoro di Moioli sarebbe stata addirittura convocata una riunione informale per avvisare il corpo di non "rispondere" più a lui ma a un’altra ufficiale, "perché tanto il nuovo comandante sarà lei", ci viene raccontato dalle nostre fonti. Eppure Moioli ha ancora due anni prima della pensione. L’attività amministrativa è rimasta bloccata (a causa della crisi di giunta il progetto di estensione della videosorveglianza redatto proprio da Moioli è rimasto fermo per mesi) o non condivisa con gli uffici e il resto della giunta (è il caso delle strisce per i parcheggi pitturate all’insaputa di tutti in piazza Mentana, per scelta di Lo Verso).