NICOLA PALMA
Cronaca

La fabbrica delle patenti a Chinatown: “Compra già la macchina che sei a posto”

Blitz su un gruppo che aiutava i cinesi a ottenere i documenti di guida. La presunta organizzatrice ai domiciliari, sequestrati 160mila euro. Il tariffario al telefono: "Anticipo 2mila, poi il resto dopo gli esami"

Il denaro sequestrato e l'attrezzatura utilizzata per barare al test teorico della patente

MILANO – “Superiore... qua non è superiore...". "Appunto, divieto di transito ai veicoli superiore a 10 metri...". "Di lunghezza...". "Ah ok, vero". "Vero". "Veicoli pesanti in lento movimento...". "Vero". 8 febbraio 2022, gli specialisti dell’Unità investigazioni e prevenzione della polizia locale sono in ascolto. Da qualche mese sono sulle tracce di Pan X.: la commerciante cinese di 43 anni è sospettata di aver messo in piedi un meccanismo collaudato per aiutare illecitamente decine di connazionali a ottenere la patente di guida.

Quel giorno, i vigili captano in diretta i suggerimenti che arrivano dalla sede di un’agenzia per il lavoro di via Bramante: a risolvere i quesiti sul Codice della strada ci sono, secondo le accuse, il ventiquattrenne egiziano Mohamed H., dipendente di un’autoscuola di viale Certosa, e l’agente "infedele" Giuseppe M. all’epoca in forze al Comando decentrato 8 e in servizio alla Motorizzazione civile. Martedì gli investigatori di piazza Beccaria hanno messo ai domiciliari Pan X. in esecuzione dell’ordinanza firmata dal gip Daniela Cardamone; la Procura aveva chiesto l’arresto anche per i due "suggeritori", per la guardia giurata Biagio S. pagata 500 euro a esaminando per chiudere tutti e due gli occhi e per il cinquantatreenne cinese Hongliang Z. che ha stipulato il contratto di locazione di via Bramante, ma il giudice non ha ravvisato le esigenze cautelari, facendo cadere per ora anche l’associazione a delinquere.

Gli atti raccontano che l’indagine nasce nell’ottobre del 2020, quando arrivano diverse segnalazioni dall’Ufficio della Motorizzazione civile su alcuni certificati medici falsi allegati alle istanze di iscrizione all’esame per il conseguimento della patente di guida. I nomi degli aspiranti automobilisti appartengono a cittadini cinesi residenti fuori provincia. L’altra anomalia, evidenziata dallo scrupoloso lavoro dell’ingegnere responsabile del Reparto conducenti della Motorizzazione, è legata al medico che avrebbe siglato quegli atti: è un tenente colonnello dell’Aeronautica, di stanza in una base del Trevigiano. Il solerte tecnico di via Cilea telefona al militare per condividere con lui i dubbi sulle carte ricevute; l’altro gli risponde che è tutto falso e che non ha mai redatto i certificati. Qualche settimana dopo, il 23 febbraio 2021, si presenta una donna con tanto di delega di un cinese di 20 anni per prenotare una data per la partecipazione del ragazzo alla prova tecnica.

L’ingegnere si accorge che il certificato medico presentato da "Alice" (così si presentava Pan X.) porta sempre il nome dello stesso tenente colonnello. Così rimanda la quarantatreenne a un altro appuntamento e nel frattempo allerta i ghisa che già hanno avviato l’inchiesta. Il pedinamento della donna porta gli investigatori prima nel luogo in cui lavora e poi in via Bramante. Dal suo telefono, poi, gli agenti riescono a farsi un’idea precisa del tariffario di Pan X.: 6mila euro a patente. Ecco il sunto in una chat agli atti: "Anticipo 2mila, che mi dai direttamente, mi dai la tua carta d’identità, il permesso di soggiorno, il codice fiscale, tre fototessere, mi puoi dare anche solo una che poi faccio io la stampa. Dopo che hai fatto l’esame di teoria, paghi 3mila, dopo che hai fatto l’esame di guida, paghi mille. L’esame di guida è solo per facile prassi, e prendi subito la patente in loco. Così in tre volte", le istruzioni via messaggio a un cliente.

L’interlocutore prova a chiedere uno sconto, ma lei è inamovibile: "Da me non si può trattare il prezzo, che già stato prefissato per tutti". Risultato garantito? "Posso dire che dopo l’iscrizione da me puoi andare a comprare la macchina, 100 per 100". Da dove deriva tanta sicurezza? Dal trucco installato addosso agli esaminandi: modem, auricolari e microcamere nascosti sotto gli abiti per ricevere in tempo reale le risposte corrette dai due presunti "aiutanti", in collegamento da Chinatown. Stando alle indagini, almeno trenta persone si sarebbero rivolte alla donna per la "corsia preferenziale". Le perquisizioni hanno portato al sequestro di 160mila euro tra contanti, orologi e altri oggetti preziosi.