STEFANO ZANETTE
Cronaca

Trivolzio, il giallo della morte di Fabio Friggi. I cani hanno “contaminato” la scena: indagini in salita

L’abitazione dell’amica 25enne resta sotto sequestro, nei prossimi giorni è atteso il sopralluogo dei Ris. Restano aperte le ipotesi della caduta accidentale dalle scale e dell’omicidio

La villetta di Trivolzio sotto sequestro dove è stato trovato il corpo priva di Fabio Friggi (nel riquadro)

La villetta di Trivolzio sotto sequestro dove è stato trovato il corpo priva di Fabio Friggi (nel riquadro)

Motta Visconti (Milano) – Una scena estremamente ‘contaminata’. Senza che ancora sia stato possibile stabilire se sia stato commesso un delitto o se si sia invece trattato di un tragico incidente, anche l’attesa per gli esiti degli accertamenti disposti dalla Procura pare prolungarsi per oggettive difficoltà nel ricostruire la dinamica che ha portato alla morte di Fabio Friggi, il 44enne residente a Motta Visconti, originario di Casorate Primo, trovato morto nel pomeriggio di venerdì scorso nel cortile della casa della giovane amica, in via Delle Orchidee a Trivolzio.

Mentre l’abitazione resta sotto sequestro, si attende per i prossimi giorni un sopralluogo tecnico del Ris, per cercare di dipanare i troppi interrogativi sull’accaduto. Il corpo ormai privo di vita è stato infatti trovato all’esterno, ma anche all’interno della casa sarebbero state rinvenute diverse macchie di sangue. Pare però che non poche di queste tracce ematiche siano solo le conseguenze di quello che nel gergo viene definito un “trasferimento”, di certo involontario, in particolare ad opera dei due cani che dal cortile sono entrati nella casa, calpestando con le zampe il sangue e portandolo quindi in molti altri punti dell’abitazione. E non sarà dunque semplice neppure per gli specialisti del Ris riuscire a ricostruire con certezza dove c’era sangue per la dinamica di quel che è successo e che ha portato alla morte del 44enne, separando e isolando invece le tracce ematiche da trasferimento, dunque successive e che hanno reso ‘contaminata’ la scena.

Per la ricostruzione dell’accaduto non hanno neppure aiutato i confusi ricordi della 25enne, che al momento non risulta indagata. La ragazza, dopo aver lanciato l’allarme verso le 14.30, non sarebbe stata in grado di fornire elementi certi e utili per capire non solo la dinamica della morte dell’amico che aveva passato la notte a casa sua, ma neppure del ritrovamento. E non risulta che nell’abitazione ci potessero essere altre persone. La madre della 25enne era infatti in vacanza ed è rientrata solo dopo essere stata informata di quel che era successo a casa sua in sua assenza. Per stabilire le cause della morte di Fabio Friggi si attende soprattutto l’esito dell’autopsia, disposta dal sostituto procuratore Alberto Palermo, ma che a ieri non risultava ancora fissata e che quindi difficilmente potrà essere effettuata già oggi, più probabilmente domani. Anche la sorella Cristina, che ne aveva denunciato la scomparsa, attende informazioni sulla morte del fratello, ma ieri riferiva di non aver ancora ricevuto alcuna comunicazione.