Milano – «Ogni anno facciamo un esame delle sentenze dei reati orientati dal genere, come maltrattamenti in famiglia, atti persecutori, violenze sessuali contro adulti e tra il 2021 e il 2022 risultano per il 94% commessi da uomini. Si tratta nel 58% di cittadini italiani, parliamo di persone giudicate in primo grado. Gli autori di queste violenze hanno per il 41% dei casi dai 18 ai 35 anni». Lo ha sottolineato il presidente del Tribunale di Milano, Fabio Roia, nel corso della commissione Pari opportunità dedicata alle vittime di femminicidio che si è svolta nell'aula del Consiglio comunale.
«C'è un grande tema culturale su questo - ha spiegato -. Le vittime sono per il 58% italiane e sono giovani perché il 31% delle persone offese su questo tipo di reati ha una fascia di età tra i 18 e i 35 anni, vuol dire che oggi le giovani donne denunciano prima rispetto a quelle di alcune generazioni fa che denunciavano dopo anni di violenze. C'è invece una scarsa emersione della violenza domestica in presenza di coppie miste o straniere. Queste donne non arrivano alla denuncia e su questo dobbiamo lavorare come istituzioni».
Sul fronte dei processi maggiore «è la durata del procedimento e maggiore la possibilità di assoluzione di chi ha fatto violenza - ha proseguito -. A Milano abbiamo aumentato i giudici e siamo passati da 2 sezioni a 3 sezioni, per 19 giudici per ridurre al massimo il dibattimento ad un anno». Infine secondo Roia c'è un tema di specializzazione della magistratura sulla violenza contro le donne. «C'è un tema di specializzazione della magistratura - ha concluso -, la rete di Milano, le istituzioni, la polizia giudiziaria vivono un contesto fortunato ma a livello nazionale c'è un problema di scarsa preparazione della magistratura».
Durante la commissione i centri anti violenza hanno chiesto al Comune di avere una parte di alloggi popolari assegnati per poter ospitare le donne in difficoltà. «Ci stiamo lavorando ed è un obiettivo che raggiungeremo», ha assicurato l'assessore al Welfare Lamberto Bertolé.