
Fabri Fibra
Milano, 16 ottobre 2015 - Stupì tutti nel 2002 quando pubblicò l’album “Turbe Giovanili” e lasciò sbigottiti pubblico e colleghi quando nel 2004 tornò a far parlare di sé con “Mr. Simpatia”. Stravolse i connotati di un genere - il rap - che in quegli anni tentava disperatamente di risorgere dalle proprie ceneri e arrivò a colmare quel vuoto desolante lasciato dal “dopo Neffa”. E sbalordisce ancora Fabri Fibra. L’unico rapper italiano a permettersi di uscire con un disco affidandone l’annuncio a un telegrafico tweet, come ha fatto lo scorso 7 aprile per “Squallor”. Nessuna comunicazione ufficiale o giro mediatico per l’arrivo del suo ottavo, attesissimo, album. Nessun presagio. Nonostante la strategia (non)comunicativa (o in virtù della stessa) “Squallor” è entrato in classifica al secondo posto con le sole vendite digitali su iTunes e i fan sono letteralmente impazziti.
Ma il rapper di Senigallia è anche l’unico a concedersi due sole, fatidiche, date: il concerto di stasera (17 ottobre) al Fabrique di Milano e quello del 24 all’Atlatico di Roma. Anche in questo caso bandita ogni promozione selvaggia e i biglietti sono andati a ruba tanto che l’appuntamento milanese ha registrato il tutto esaurito in pochissimi giorni. "Ho immaginato queste due date come un evento, come un prolungamento naturale dell'album, sia come musica che come scenografie”, ha spiegato. “Porterò sul palco questo lavoro; lo vedrete ora, qui e poi, probabilmente, mai più così! Tutto richiamerà ‘Squallor’, un'esperienza unica che mi sembrava giusto proporre anche sui palchi delle due maggiori città italiane nel 2015, l'anno in cui il rap italiano vive una grande esposizione mediatica, ma fatica a non disperdersi totalmente nel pop”. Spogliato di tutti quegli orpelli che gravitano oggi attorno ad un artista hip hop di Fabri Fibra resta solo l’essenza: la sua musica. La spiegazione è racchiusa tutta nel singolo “Il Rap nel mio Paese”: “Nessuno esiste se le telecamere non sono accese”. Una lezioncina magistrale in cui l’artista illustra quelle che, secondo lui, sono le dinamiche della scena italiana lasciando sottintendere come il suo percorso sia ben diverso da cotanto “Squallor-e”.
Il resto è tutta sostanza in rime condita da incastri millimetrici e da un tema ricorrente che il rapper aveva lasciato in sospeso nel precedente disco “Guerra e Pace”: la battaglia dualistica tra Fabri Fibra-personaggio e Fabrizio Tarducci-persona. Non mancano l’innato (e ostinato) spirito polemico e le consuete frecciatine a certi colleghi. Deposta l’ascia di guerra con Vacca stavolta il dissing è tutto per Fedez. L’album vanta poi alcune collaudate collaborazioni come quella con Dj Double S (che lo accompagnerà in concerto), Clementino, Marracash e Guè Pequeno cui si aggiungono quella con Gemitaiz e MadMan e la più sapiente di tutte con Nitro e Salmo nella traccia “Texter”. Con i suoi ritornelli apparentemente orecchiabili, metrica complessa e sonorità di chi ha scelto di non compiacere nessuno, Fabri Fibra è riuscito ancora una volta a scardinare le regole del rap per riscriverne delle nuove tutte sue. Ecco un valido motivo per non perdersi il suo unico concerto milanese. Appuntamento sabato 17 al Fabrique di Milano alle 21.
di Francesca Nera