
di Massimiliano Mingoia
È stato tra i primi a vedere l’incendio divampare. L’occhio gli è subito saltato sul fumo nero, nerissimo, che usciva dai piani alti della Torre dei Moro di via Antonini, nella periferia sud della città. Natale Carapellese, consigliere uscente del Partito democratico del Municpio 5, candidato presidente del “parlamentino’’ per la coalizione di centrosinistra, era lì quando si è consumato il dramma dei residenti nella torre bianca stile barca poco distante dal McDonald’s e da Scarpe & Scarpe, un luogo conosciutissimo dai residenti del quartiere. Carapellese ha visto l’inizio del rogo tra i primi, in macchina, mentre passava con la figlia da via Antonini. Le sue foto, subito scattate e postate sul profilo Facebook, mostrano il punto esatto in cui in fuoco è divampato. Un’importante testimonianza, che potrebbe essere utile anche a forze dell’ordine e inquirenti. Il politico del Pd, quando il rogo non è ancora domato, ci racconta le sue prime impressioni.
Carapellese, cosa ha visto una volta arrivato in via Antonini?
"Passavo di lì in macchina con mia figlia Silvia quando l’incendio era appena iniziato, si vedeva un fumo nerissimo. Mi ha ricordato il rogo della torre di Londra di qualche anno fa (il rogo della Grenfell Tower, il palazzo dove, nella notte tra il 13 e il 14 giugno 2017, hanno perso la vita 72 persone: tra loro c’erano anche i due fidanzati italiani, Marco Gottardi e Gloria Trevisan, ndr). Ho avuto la netta sensazione che il fuoco fosse divampato all’interno di un appartamento ai piani alti del palazzo, quart’ultimo o quint’ultimo piano. Subito dopo, l’incendio si è esteso alla facciata, si è bruciata prima la facciata frontale, quella che dà sulla strada, e dopo una mezz’ora anche la facciata posteriore. Mi hanno riferito che successivamente è esplosa un’auto anche nel parcheggio sottorreneo".
Il candidato presidente ripensa alle immagini dell’incendio e si pone alcune domande: "Mi lascia perplesso che un palazzo relativamente nuovo come quello di via Antonini, che non penso abbia più di dieci anni di vita, non sia stato costruito con materiale ignifugo. Aveva delle facciate che si sono bruciate come se fossero di semplice plastica. La copertura è venuta giù in pochissimo tempo. Impressionante".
Qualche residente che si è messo in salvo ha parlato di "facciate che si sono sciolte come burro".
"La prima impressione era proprio quella".
Le sue perplessità la fanno sospettare che sia stato commesso qualcosa di irregolare nella costruzione della torre?
"Mi ricordo che quando hanno costruito il palazzo quelle facciate le hanno tirate su in meno di un mese. Un’opera velocissima. Dovrebbe essere metallo, in teoria, il materiale con cui sono state costruite. In teoria... Temo che la responsabilità, se il costruttore non ha usato materiale idoneo, ricadrà sull’operatore. Un edificio del genere dovrebbe rispettare nella maniera più rigorosa le normative. Ma sono particolari che andranno verificati. L’importante è che non ci siano vittime come accaduto a Londra qualche anno fa".
In quel caso morì anche una giovane coppia di italiani.
"Mi ricordo bene quell’incendio, una grande tragedia. Ripeto: spero che nel caso del palazzo di via Antonini non ci sia neanche una vittima".
Conosce qualcuno in quel palazzo?
"Un’amica di mia figlia ha un’amica che abitava lì dentro. Le ha mandato un messaggio vocale in cui raccontava che lei e la sua famiglia si sono messe in salvo appena l’incendio è scoppiato. Giusto in tempo. Ciò sta a testimoniare che almeno la parte interna del palazzo ha resistito al fuoco, non come le facciate esterne".