Sette anni a Dago Gapea e due anni e nove mesi a Marco Locatelli. Sono queste le pene inflitte dai giudici della terza sezione penale del Tribunale a due ragazzi appartenenti alla crew del musicista Simba La Rue, all’anagrafe Mohamed Lamine Saida. Entrambi erano stati arrestati, insieme ad altri sette tra cui lo stesso Simba, a fine luglio del 2022 nell’inchiesta sulla cosiddetta "faida tra trapper". Gapea, 25 anni, e Locatelli, 22, difesi rispettivamente dai legali Marilena Guglielmana e Cristian Manzoni, a differenza degli altri imputati che hanno scelto l’abbreviato, erano andati a processo con il rito ordinario per i reati di rapina e lesioni. I fatti risalgono al primo marzo dell’anno scorso, quando un ventiduenne italiano e un pugile tunisino di 27 anni, vicini al gruppo capeggiato dal trapper Baby Touché, erano stati aggrediti in via Settala.
In quell’occasione, secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbe stato proprio Gapea a sferrare i fendenti. Per lui, il pm Francesca Crupi aveva chiesto una condanna a 6 anni e 4 mesi, mentre per Locatelli a 5 anni e 3 mesi. Gli imputati erano presenti in aula alla lettura del dispositivo. Dopo quell’episodio, ce ne furono altri finiti al centro dell’indagine dei carabinieri. Sì, perché il primo giugno 2022 La Rue e altri tre avevano sequestrato il rivale Baby Touchè in via Boifava: dopo averlo malmenato e sbeffeggiato in una diretta social, lo avevano liberato a Calolziocorte. Due settimane dopo, era toccato a La Rue, vittima di un agguato a Treviolo, in provincia di Bergamo, sotto casa dell’allora fidanzata Barbara Boscali. Proprio sulla base delle indicazioni della ragazza, nota anche come "Bibi Santi", il blitz degli avversari era andato a segno: il trapper era stato ferito gravemente a una gamba.