
L’operazione è stata condotta dalla Guardia di finanza
Milano, 8 aprile 2025 – Soldi trasferiti su conto correnti all'estero, anche cinesi, per "inibirne la tracciabilita'" attraverso un giro di fatture false. Un'organizzazione criminale, secondo le accuse legata anche a clan della camorra, dedita al traffico illecito di rifiuti ferrosi e al successivo riciclaggio dei proventi illeciti è stata smantellata in un'operazione coordinata dalla Procura di Milano e condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Trieste, che sta eseguendo un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di un importo complessivo di 92 milioni di euro, nei confronti di 6 società di capitali e 11 persone fisiche indagate.
L’attività si sta sviluppando nelle province di Milano, Ferrara, Monza
Brianza e Napoli, con l’impiego di circa 70 militari. Le indagini, avviate l'anno scorso attraverso intercettazioni, pedinamenti e monitoraggio degli spostamenti dei mezzi attraverso Gps e telecamere posizionate sulle strade, a luglio 2024 avevano già portato al sequestro di circa 70 milioni di euro. "L'organizzazione - spiega la Procura di Milano - si è avvalsa di oltre 51 società tra cartiere e filtro italiane che, nel periodo di indagine, hanno emesso fatture per operazioni inesistenti nel settore del commercio all’ingrosso di metalli per oltre 320 milioni di euro a favore di imprenditori compiacenti, localizzati nelle province di Milano e Ferrara".
Gli accertamenti, in particolare, hanno permesso di individuare una vasta frode ambientale e fiscale volta a garantire l’approvvigionamento, in favore di due aziende di smaltimento rifiuti del Nord Italia, di materiale di scarto o di provenienza illecita, per lo più rame e alluminio.