ll caso è chiuso sul fronte penale, con l’archiviazione dell’indagine per truffa a carico della marchesa milanese Marta Minozzi Brivio Sforza, ma si gioca una nuova partita davanti alla giustizia civile sull’affaire dei due bracciali-orologi venduti a un commerciante di gioielli che, pur realizzati con materiali preziosi, sono risultati "copie non autentiche" di Serpenti Bulgari, modello reso celebre anche dall’attrice Liz Taylor.
Ieri l’ufficiale giudiziario del Tribunale di Milano è entrato nella casa della nobildonna in piazza Sant’Alessandro, nel cuore di Milano, eseguendo il pignoramento di beni (tra cui opere d’arte e vari oggetti preziosi) disposto dal giudice civile che ha accolto la richiesta del commerciante, Albert Hamadani, che nel 2019 acquistò i monili dalla marchesa pagando circa 200mila euro.
Soldi che non gli sono mai stati restituiti, mentre i gioielli restano sotto sequestro anche a seguito di denunce presentate nel corso degli anni dalla maison romana, relative anche ad altri casi tra Alessandria e Roma, che hanno fatto emergere un giro di "gioielli falsi costituiti da materiali preziosi autentici" con un "altissimo grado di professionalità".
“Il pignoramento è un passo necessario per recuperare il denaro speso da una persona che in buona fede ha acquistato gioielli falsi, subendo anche un notevole danno d’immagine", spiega l’avvocato Piero Porciani, che ha seguito Hamadani sul fronte penale. Gli avvocati Raffaello Fabbri e Rita Di Donna, che per conto di una società di Hamadani si occupano della causa civile e del pignoramento dei beni eseguito ieri presso il Palazzo della marchesa Brivio Sforza, contattati telefonicamente hanno risposto che per il momento preferiscono non rilasciare dichiarazioni.
I legali della marchesa, che ieri non si trovava in casa in quanto in vacanza all’estero, potranno presentare ricorso contro il pignoramento, oppure raggiungere un accordo con il commerciante anche per evitare che i beni di famiglia vengano venduti all’asta per saldare il credito di 200mila euro. Nel luglio scorso l’indagine a carico della donna, difesa dagli avvocati Franz Alessandro Sarno e Marco Ventura (segue il capitolo civile, invece, l’avvocato Francesco Frassoni), era stata archiviata dal gip Stefania Donadeo, stabilendo che ha agito "in buona fede" riponendo "totale affidamento nell’expertise" rilasciata da un perito.
Marta Brivio Sforza, regina dei salotti milanesi, aveva spiegato ai pm di aver ricevuto i preziosi come dono di nozze e di essere stata "assolutamente certa dell’originalità" quando tanti anni dopo li ha venduti ad Hamadani. L’indagine era scaturita dalla denuncia del commerciante milanese che nel 2019 acquistò i monili sulla base della perizia di una ditta che ne attestava la realizzazione negli anni ‘70 per conto della maison.
A sua volta ha rivenduto i preziosi a Monte Carlo, ma l’acquirente del Principato li ha rimandati indietro sostenendo che i serpenti non sono Bulgari autentici. La stessa maison, dopo aver esaminato i gioielli, ha concluso in una perizia che non sono "una creazione originale", e che la produzione dei bracciali è successiva agli anni ’70. E ha avvertito che la messa in commercio è fuorilegge.