
Bresso (Milano) – Mancano pochi giorni all’inizio della scuola. E la famiglia di Bresso che per quasi due mesi ha vissuto dentro un’auto in un parcheggio dell’hinterland è ancora senza casa. Il papà Mohamed ha la voce rotta, mentre racconta dell’angoscia per i suoi quattro figli – di età compresa tra i 9 e i 17 anni – che tra poco più di una settimana dovranno tornare tra i banchi. E dopo avere trascorso l’ultimo periodo in hotel grazie alla generosità di alcuni benefattori, per tutta la giornata di ieri è stato convinto che da oggi avrebbero dovuto dormire di nuovo sui sedili della loro Audi nera, utilizzando i bagni di un Autogrill per qualsiasi esigenza.
Un altro prezioso regalo, però, è arrivato inaspettatamente in serata. La grande solidarietà dimostrata dai privati cittadini che sono venuti a conoscenza della loro storia tramite le pagine de Il Giorno ha permesso a genitori e a ragazzi di tirare un sospiro di sollievo fino al 30 settembre, periodo che trascorreranno in un residence pagato dall’ultimo benefattore che si è messo in contatto con loro. Lo stesso che la scorsa settimana ha permesso alla famiglia di stare in albergo. Un letto vero, docce e uno spazio confortevole in cui trascorrere i giorni più caldi dell’anno. Non tutti e sei, però. Perché il padre, 51enne egiziano che da oltre 20 anni vive in Italia, è stato ricoverato in ospedale.
"Ho avuto un problema grave allo stomaco e forte dolore anche a una gamba. I medici – spiega – hanno detto che è dipeso dall’aver trascorso sette settimane in una macchina". Con la speranza sempre accesa di trovare prima o poi un’abitazione stabile in cui far crescere i bambini, la famiglia conta sull’appoggio del loro angelo custode di Ancona che, commosso dalla loro storia e preoccupato per il destino dei più piccoli, si farà carico delle spese dell’alloggio nel residence nelle prossime settimane e ha anche deciso di aiutarli a trovare una casa, offrendosi di pagare per loro il primo anno di affitto.
"Ho saputo adesso che ci ha pagato un appartamento fino al 30 settembre, non l’ho ancora visto ma ci andiamo domani (oggi per chi legge, ndr). Almeno i bambini avranno un posto in cui tornare dopo la scuola", dice il 51enne senza mai scordarsi di esprimere gratitudine ogni volta che parla di lui e di tutti gli altri che lo hanno aiutato. "Stiamo aspettando che trovi una casa. Ci pagherà il primo anno e poi io potrò dargli indietro i soldi". La preoccupazione maggiore è sempre per i figli. Artigiano edile che ha lavorato tanti anni come decoratore, pittore e gessista, Mohamed ha perso il lavoro nel 2020. I suoi problemi, però, erano già iniziati da prima, quando nel 2016 si è rivolto al servizio sociale del Comune di Bresso, riferendo di essere sottoposto a intimazione di liberazione dell’alloggio da oltre un anno. Come ha fatto sapere l’amministrazione, "l’immobile era stato pignorato da parte della banca per il mancato pagamento delle rate del mutuo".