ANDREA GIANNI
Cronaca

Famiglia senza casa dorme in auto, appello per i minorenni: "Situazione inaccettabile. Subito una sistemazione"

Bresso, la coppia con 4 figli vive da due mesi in auto. I sindacati in campo. "Confronto con il Comune per trovare una soluzione"

Mohamed B. e la moglie con l'auto che in questi due mesi è diventata la loro casa

Bresso (Milano), 12 agosto 2023 – Un’altra notte a dormire in auto, in parcheggi svuotati dalle vacanze di Ferragosto, seguita da un altro giorno sotto il sole in attesa di una svolta. La denuncia della situazione di grave disagio che sta vivendo una famiglia con quattro figli minorenni, da quasi due mesi senza un tetto a Bresso, dopo aver perso l’abitazione a causa della crisi, ha provocato una prima reazione dei sindacati in prima linea sul fronte dell’emergenza abitativa. "Ho contatto il Comune di Bresso chiedendo un confronto con il sindaco – spiega Ciro Capuano, segretario generale dell’Uniat Milano, il sindacato Uil che si occupa delle problematiche sulla casa – per trovare una soluzione con un provvedimento d’urgenza.

È inaccettabile che, in un Paese civile, una famiglia con quattro minorenni si trovi a vivere in queste condizioni. Bresso è uno dei centri della prima fascia a ridosso di Milano, e quindi potrebbe rientrare nel recente accordo che abbiamo stretto con il Comune di Milano per il canone concordato. Una strada – conclude – che potrebbe consentire di trovare un appartamento con un affitto ridotto per la famiglia. Speriamo che almeno possano trascorrere il Ferragosto in condizioni dignitose". Chiede di trovare una soluzione anche il segretario generale milanese del Sunia-Cgil, Carmelo Benenti, che allarga la prospettiva al problema degli affitti. "Milano, che sicuramente è una città inclusiva sotto molteplici aspetti – sottolinea – oggi dal punto di vista del “caro affitti” deve e può fare ancora molto. Sicuramente il rinnovo dell’accordo sul canone concordato, a cui abbiamo lavorato come Sunia, potrà essere un valido strumento per permettere agli studenti e ai lavoratori di non abbandonare la città. Credo però che oggi sia necessario che la politica a livello nazionale si assuma la responsabilità di ritornare ad investire nelle politiche abitative per la casa – conclude – non abbandonando le Regioni e i Comuni a se stessi. Molte famiglie non riescono ad accedere ai mutui ed ipotecano il loro futuro in affitti che erodono oltre i due terzi del reddito".

Il presente è segnato da un’emergenza abitativa che in futuro potrebbe farsi ancora più critica, mentre i minorenni stanno pagando il prezzo più alto. Secondo l’ultimo rapporto della Caritas Ambrosiana, nelle famiglie aiutate l’anno scorso dalla Caritas nella Diocesi di Milano vivono 6.584 minori, di cui il 33% in età pre-scolare. L’87,1% dei nuclei con minori che si sono rivolti alla Caritas ha problemi di reddito. Problemi che nel 70,6% dei casi "impediscono di far fronte tranquillamente alle normali esigenze delle quotidianità", in primo luogo il cibo e la casa. Il direttore della Caritas Ambrosiana, Luciano Gualzetti, ha parlato di "un disagio diffuso reso più grave dalla pandemia", con sacche di povertà che si espandono in un contesto di ripresa economica ed occupazionale. Intanto Mohamed, la moglie e i quattro figli continuano a dormire in auto, contando i giorni che separano dall’inizio dell’anno scolastico, quando i minorenni dovranno tornare a scuola. "Non abbiamo avuto ancora novità – spiega – ma continuiamo a sperare. Abbiamo bisogno di aiuto per trovare una casa, solo così potremo rialzarci e camminare sulle nostre gambe".