
I carabinieri del Nas hanno messo i sigilli alla storia farmacia Caiazzo nell’omonima piazza
Milano, 23 settembre 2018 - Sequestrata la storica farmacia Caiazzo. Il provvedimento di sequestro preventivo è stato eseguito dai carabinieri del Nas su richiesta del pm di Milano David Monti. I sigilli sull’attività (e sul vicino deposito) che si trova a pochi passi dalla stazione Centrale rappresentano l’ultimo capitolo dell’operazione Contramal, che prende il nome dalla cosiddetta droga del combattente usata dai guerriglieri dell’Isis e che lo scorso aprile aveva portato all’arresto di 13 persone in tutta Italia.
L'indagine era partita proprio dallo smercio di antidolorifici, usati pure nel mercato della droga, ed era emerso che dal deposito della farmacia venivano acquistati medicinali a prezzi scontati, di classe H e classe A, in genere molto costosi, antitumorali e per curare patologie gravi, destinati a ospedali pubblici o privati. Il prezzo d’acquisto era quello calmierato stabilito dall’Aifa, Agenzia italiana del farmaco. Peccato che, secondo l’accusa, i farmaci venissero rivenduti in mercati paralleli all’estero, in Medio Oriente, Asia ed Europa, generando un giro d’affari fino a 20 milioni l’anno. L’organizzazione si sarebbe pure avvalsa di un fittizio accreditamento presso l’Aiop, Associazione italiana ospedalità privata. Insomma, un’attività di auto riciclaggio e truffa ai danni dell’erario e delle case farmaceutiche. Già nel giugno scorso la farmacia era stata raggiunta da un’interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura e il Comune aveva revocato temporaneamente la licenza.
Alla fine di luglio, però, in attesa di valutazione, il Tar aveva disposto la sospensiva consentendo alla farmacia di riaprire l’attività. Ora, il sequestro preventivo riguarda il business illegale dei farmaci. La gestione verrà affidata a un amministratore fiduciario, che potrà riaprire di nuovo la farmacia per garantire il servizio ai cittadini. La Procura, spiega il legale della farmacia, l’avvocato Ermanno Gorpia, «ha chiesto e ottenuto un sequestro preventivo che, se mai ve ne fossero stati i presupposti, avrebbe dovuto essere richiesto cinque mesi fa». «La farmacia in passato non é mai stata sottoposta a sequestro preventivo - sottolinea - perché evidentemente non ve ne erano i presupposti».