Milano, 1 maggio 2020 - L’articolo 1 dell’ultimo decreto anti-contagio di Palazzo Chigi parla chiaro: "È fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in una Regione diversa rispetto a quella in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute".
Di conseguenza, l’attenzione delle forze dell’ordine, ferma restando la sorveglianza sui movimenti interni, si concentrerà da lunedì, primo giorno della fase due, sui confini regionali. Il piano d’azione è stato messo a punto ieri nel corso della riunione in videoconferenza del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto Renato Saccone. L’obiettivo dichiarato: impedire uscite ingiustificate dalla Lombardia. Quindi, verranno predisposti posti di blocco in corrispondenza dei tratti stradali che portano fuori Regione: carabinieri, finanzieri e poliziotti non effettueranno verifiche a campione, bensì controlleranno tutte le macchine in uscita. Lo stesso succederà nelle stazioni, in particolare in Centrale, l’unico scalo dal quale, con la rimodulazione dei servizi di Trenitalia, partono i Frecciarossa: come già accaduto dall’8 marzo in avanti, la documentazione dei passeggeri verrà passata al setaccio con particolare attenzione, e solo chi risulterà in regola potrà salire sul treno.
Molti potrebbero decidere di tornare nelle Regioni d’origine, in particolare quelle del Sud, anche perché nel decreto si legge che è "in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza". Ovviamente, scene come quelle della sera del 7 marzo, quando centinaia di persone presero d’assalto i treni notturni diretti a Lecce e Napoli, non si ripeteranno. Per una serie di motivi. Il primo: quella fuga scomposta fu messa in atto prima che venisse disposta la “chiusura“ della Lombardia. Il secondo: i controlli capillari ai gate hanno proprio lo scopo di filtrare le richieste. Tuttavia, basta fare una prova sul sito di Trenitalia per rendersi conto che la domanda c’è eccome: sui Frecciarossa Milano-Napoli delle 7.10 e delle 10.25 in partenza lunedì e martedì non ci sono quasi più biglietti disponibili per chi vuole raggiungere da Milano il capoluogo campano (rimane qualche ticket executive da 262 euro per lunedì) o Roma (pochi executive da 245 euro per lunedì); restano disponibili ticket per Bologna e Firenze, anche con formule scontate. Quindi, al momento, i convogli non risultano pieni, però alcune tratte sono sold out. C’è da precisare che la capienza delle carrozze è stata ridotta della metà per favorire il distanziamento sociale, e di conseguenza i posti a disposizione sono diminuiti del 50%. A proposito di mezzi di trasporto, lunedì sarà un test importante anche e soprattutto per quelli locali, sia i treni regionali che le metropolitane: il piano della Prefettura prevede sì "flessibilità di interventi e di orientamento finalizzati a prevenire ed evitare gli assembramenti", ma fa affidamento pure "sulla capacità di informazione e sull’autodisciplina: questo periodo ha dimostrato che si può essere in tanti pur rispettando le distanze".