ANDREA GIANNI
Cronaca

Fastweb, fumata nera sui trasferimenti a Bari: "Ora in piazza"

Pioggia di ricorsi sulla controversa operazione che affonda le radici nel 2012

Una manifestazione dei lavoratori ceduti da Fastweb

Una manifestazione dei lavoratori ceduti da Fastweb

Milano, 1 luglio 2019 - Settantadue lavoratori reintegrati ma trasferiti a Bari. Altri 400 che hanno avviato cause con al centro l’interposizione di manodopera che nei prossimi mesi arriveranno a sentenza: nonostante il cambio di società, denunciano, «di fatto siamo sempre rimasti dipendenti Fastweb». Le mansioni non sono cambiate, ma sono peggiorate le condizioni e si sono ridotti gli stipendi.

Stanno venendo al pettine i nodi di una controversa operazione che affonda le radici nel 2012, quando Fastweb decise di esternalizzare il servizio di assistenza clienti cedendo a Visiant Next, società del settore call center, il ramo d’azienda e i 720 dipendenti che hanno continuato a occuparsi del servizio. Si è concluso con una fumata nera l’ultimo incontro tra i sindacati e il colosso delle telecomunicazioni con al centro il trasferimento nel capoluogo pugliese di 72 lavoratori di varie città d’Italia (32 solo a Milano) che hanno ottenuto il reintegro in Fastweb dopo essere stato “trasferiti” a Visiant Next. «Si tratta di una ritorsione - spiega Adriano Gnani, segretario della Uilcom Milano e Lombardia - vengono puniti per aver sfidato Fastweb ottenendo ragione in Tribunale. I lavoratori hanno visto riconoscersi un diritto per poi vederselo negato un minuto dopo. Ci attiveremo in tutte le sedi per tutelare i lavoratori impattati dai trasferimenti». Un impatto pesante soprattutto per chi ha genitori anziani o figli piccoli, con famiglie che verrebbero disgregate da un giorno all’altro, separate da centinaia di chilometri. E per alcuni la strada potrebbe essere quella di una buonuscita, in cambio delle dimissioni. Una scelta (i trasferimenti a partire da luglio saranno contestuali al reintegro) motivata dall’azienda con il fatto che a Bari sono state concentrate le poche attività di assistenza clienti gestite direttamente dalla compagnia.

Intanto si è mossa anche la politica, con una interrogazione parlamentare al ministro del Lavoro presentata da Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana). Ma l’altro caso che rischia di esplodere nei prossimi mesi è quello degli altri lavoratori coinvolti nell’operazione Fastweb-Visiant Next che hanno fatto causa sull’interposizione di manodopera. Una pioggia di ricorsi: in tutto oltre 400, 150 solo a Milano, 200 a Catania, gli altri tra Roma, Napoli e Torino. «C’è stata la cessione ma noi di fatto siamo sempre rimasti dipendenti Fastweb - sottolinea Alessandro Barilani, uno dei lavoratori che ha presentato ricorso - e chiediamo che questo sia riconosciuto. Confidiamo di arrivare presto alle sentenze, senza perdere altro tempo». Una vicenda che potrebbe avere anche altri strascichi giudiziari: i lavoratori destinati a Bari sono infatti pronti a impugnare il provvedimento, con un nuovo round in Tribunale.