Maddalena Baldini
Cronaca

Fave e pancetta Per i greci il “frutto” divino

Maddalena

Baldini

Delle fave parla anche Archimede, a dimostrazione di quanto sia antica la loro storia. Sono diffuse in tutto il Mediterraneo e soprattutto i greci le consideravano un "frutto" riservato agli dei. Molto conosciute ma anche tenute un po’ a "distanza" visto che il colore dei fiori delle fave è scuro, tendente al nero: per questo motivo non sempre erano viste di buon auspici. Facendo un passo in avanti, c’è una tradizione che lega le fave a una credenza positiva: più fave si trovano in ogni baccello più intensa sarà la felicità nella vita. Leggende e scaramanzia a parte, questo legume è fonte di fibre e di molte salutari proprietà ma, allo stesso tempo, bisogna fare attenzione perché tante persone soffrono di favismo, ossia la mancanza di un enzima in grado di "annullare" alcune sostanze tossiche. Per tutti coloro che non hanno disturbi di nessun genere, le fave possono essere cucinate e mangiate in diversi modi, oltre a essere consumate crude (eliminando la pelle) condite con olio e sale. Tra le ricette più semplici e fattibili, la pasta con le fave è facile e veloce da preparare. Ingredienti per 4 persone: 400 g di maccheroni, 500 g di fave fresche sbucciate, 120 g di pancetta, 50 g di burro, 1 tazza di brodo, 1 cipolla, olio extravergine di oliva, un ciuffo di prezzemolo, Parmigiano grattugiato, sale. Mettete le fave a bagno in una ciotola con l’acqua fresca. Affettate la cipolla e fatela soffriggere in una padella con olio e il burro. Unite la pancetta a dadini e, dopo qualche minuto, anche le fave, fate insaporite, aggiungete il brodo un poco alla volta per sfumare e continuate la cottura. Quando saranno pronte aggiungete il trito di prezzemolo. Nel mentre cuocete la pasta in acqua leggermente salata, scolatela un po’ al dente e unitela al condimento di fave e pancetta. Fatela saltare un paio di minuti e servitela calda con una lieve spolverata di Parmigiano grattugiato. Per accompagnare la ricetta provate ad abbinare un Verdicchio dei Castelli di Jesi, un vino bianco delle Marche.